pereL’annata agraria 2013 si conclude con un segno positivo: le stime dell’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Modena registrano infatti una crescita del 4 per cento della Produzione lorda vendibile (Plv) che arriva a 519 milioni di euro, recuperando la perdita del 2012 e attestandosi sostanzialmente al dato del 2011. A crescere di più è il “peso” delle produzioni vegetali, che compongono il 56 per cento della Plv, mentre le produzioni animali si fermano al 44 per cento soprattutto a causa del calo del comparto del latte vaccino, in particolare per la discesa dei prezzi del parmigiano reggiano, passato dai 10,65 euro al chilo del 2011 (12-15 mesi) agli attuali 8,73.

«Siamo in un momento molto particolare – commenta Luca Gozzoli, assessore provinciale all’Agricoltura – perché si sta aprendo un nuovo settennio di una Pac a cui dobbiamo ancora prendere le misure, e si è chiuso un periodo difficile, dominato dal sisma e dalla siccità de 2012. Ma i risultati positivi di quest’anno ci dicono che siamo sulla buona strada e da qui dobbiamo partire per avviare un nuovo rilancio che dovrà consolidare la nostra agricoltura nel prossimo decennio. C’è da fare ancora tantissimo – prosegue l’assessore – su tutto il territorio con una particolare attenzione per la montagna dove i terreni coltivati continuano a diminuire».

I fattori più positivi dell’annata 2013 sono la crescita del 20 per cento del comparto delle arboree, trainato in particolar modo dal pero e, a seguire, dalla vite e di quello delle colture industriali, con un aumento del 27 per cento dovuto soprattutto alle ottime performance di colza-girasole e barbabietola. Positivo anche il bilancio del comparto delle orticole, in particolare pomodoro da industria e melone. Tra gli aspetti negativi, oltre al calo del comparto del latte vaccino, è da rilevare la diminuzione dei cereali a causa della discesa dei prezzi di mercato e delle rese dei grani, sia tenero che duro.

Nella graduatoria delle dieci migliori produzioni agricole modenesi al primo posto si trova il latte vaccino che rappresenta il 29 per cento della Plv, al secondo posto il pero, salito al 21 per cento, mentre al terzo si piazza la vite. Seguono la carne suina, che vede un calo del numero di animali allevati, il frumento tenero, la carne bovina, il granturco, e poi ciliegio, susino e sorgo (in aumento). «Non c’è un prodotto che domina in assoluto nell’agricoltura modenese – afferma Gozzoli – e questa varietà rappresenta un fattore positivo perché consente a tante aziende di essere protagoniste».

 

PRODUZIONI VEGETALI IN AUMENTO – MOLTO BENE IL PERO E LE COLTIVAZIONI INDUSTRIALI

Nel 2013 la produzione lorda vendibile dei comparti agricoli vegetali è cresciuta del 10,9 per cento rispetto al 2012. In particolare è stata ottima la performance delle produzioni industriali (aumentate del 27 per cento) e delle arboree (con un più 20 per cento), bene anche le orticole mentre ha avuto un calo (che sfiora il 10 per cento) la produzione di cereali.

L’annata è stata ottima per il pero, sia per le rese che per i prezzi, in crescita anche grazie all’export, mentre è calata la superficie coltivata. Molto bene anche le mele. Stabili le superfici per quanto riguarda la vite ma le rese sono in crescita del 9 per cento soprattutto grazie ai vini bianchi e al grasparossa mentre gli altri due lambruschi hanno risentito delle grandinate. Rese in crescita anche per il ciliegio mentre, per le condizioni avverse della stagione, è andato male l’albicocco.

È cresciuta la superficie coltivata a frumento tenero mentre è calata drasticamente quella a duro. Le rese sono discrete ma i prezzi sono in calo. Superfici in calo per la coltivazione del mais (con una diminuzione del 15 per cento) mentre è aumentata del 33 per cento quella a sorgo, ma anche qui i prezzi sono in calo.

Per quanto riguarda le produzioni industriali, sono calate, a causa del clima anomalo, le superfici a bietola, ma la resa è stata ottima e i prezzi sono in crescita. Bene la soia mentre continua l’interesse verso colza e girasole che hanno aumentato di oltre il 60 per cento le superfici coltivate.

In difficoltà, sempre per le condizioni del tempo, le orticole precoci mentre sono stati buoni i risultati del pomodoro, cresciuto sia in rese che prezzi. Bene il melone, che si è comportato meglio del cocomero.

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CALANO LE PRODUZIONI ANIMALI – IN CALO IL LATTE PER IL PARMIGIANO E I CAPI SUINI

L’andamento produttivo e di mercato delle produzioni animali registra, nel 2013, un calo del 4,5 per cento sul 2012. Diminuiscoino di oltre il 7 per cento la carne bovina, del 3,7 quella suina e del 4,6 per cento la produzione lorda vendibile di latte vaccino. Calo pesante, superiore al 16 per cento, anche per il miele, mentre è in crescita, del 9 per cento, la produzione di uova.

La produzione di latte vaccino è calata del 3 per cento così come il prezzo, influenzato dalla contrazione dei prezzi del parmigiano reggiano. Si è ridotta di conseguenza anche la produzione di forme, diminuite del 3,7 per cento a ottobre 2013, che calano molto di più a Modena che nelle altre province, forse anche per un maggior ricorso alla vendita come latte alimentare, che ha prezzi in ascesa.

I suini allevati a Modena sono calati nel 2013 di 22.400 capi, con una diminuzione del 7 per cento rispetto al 2012. Si arriva così a 295 mila 623 capi allevati (nel 2002 erano oltre 473 mila). Bene invece l’andamento dei prezzi. In calo del 7 per cento la carne bovina macellata, con prezzi stabili ma consumi familiari in calo nei primi otto mesi dell’anno.