Quello che l’ACI Modena fa presente da anni ha trovato conferma nel dibattito organizzato da Ingegneria Senza Frontiere, l’associazione creatasi all’interno della facoltà di ingegneria, che ha come proprio scopo quello di trovare supporti conoscitivi per sviluppare una nuova mobilità verso il futuro.

“La lunga esperienza che ho sulla strada in qualità di istruttore mi porta ad avere informazioni reali sul traffico . In Italia c’è molta strada da fare per una mobilità eco compatibile, privata, pubblica e strutturale, a fronte del resto dell’Europa.- accenna Marco Carnevali responsabile delle autoscuole di ACI Modena – Bisogna però stare molto attenti a fare sviluppi bilanciati. Pensare di dare un forte incremento all’uso della bicicletta, facendola vivere in promiscuità con il resto del traffico, sarebbe un errore madornale, con la certezza di un aumento degli incidenti. Chi si muove in bicicletta deve avere la sua pista ciclabile”-

Modena è una città a misura d’automobile, dove il trasporto pubblico e la circolazione ciclo pedonabile hanno sempre fatto fatica a svilupparsi. La presenza, l’accesso e l’utilizzo di corsie e piste preferenziali più regolari e vigilate porterebbe sicuramente ad una convivenza ottimale. Parallelamente ci si dovrebbe adeguare alla normativa europea che obbliga ad istituire le zone a traffico 30. Girare a velocità più basse equivale ad una minore percentuale di smog, un minore impatto acustico maggiore vivibilità. E’ inevitabile che vi sarebbero alcuni disagi a fronte delle attuali abitudini nel vivere quotidiano, che si vuole quanto più comodo possibile.

“I giovani che oggi portiamo a sostenere l’esame della patente, sono molto più preparati e consapevoli rispetto al passato. Ora la prova pratica non è solo poche centinaia di metri ed un parcheggio. La valutazione è complessiva. Sono più preparati anche grazie all’utilizzo dei simulatori di guida. Quello su cui facciamo “forza”, da anni, è il contatto con i giovanissimi, nella scuola dell’obbligo. Sono molto più interessati di quello che si possa pensare. Nelle tante cose che ho sentito vi sono situazioni in cui esiste anche un contrasto tra la legge emanata ed il successivo decreto d’ attuazione. Vi sono regole restrittive che non lasciano la libertà di scelta di cui si percepisce la necessità. La viabilità e la mobilità non si possono rigirare come una trottola. Solo con interventi coordinati si può migliorare. Qui però si trova il limite degli investimenti disponibili e necessari. Spesso vengono derivati in altri settori del vivere quotidiano. La bacchetta magica non esiste.”