Giorno-Memoria-scandia1Questa mattina, lunedì 27 gennaio, il sindaco Alessio Mammi e il presidente della comunità ebraica di Modena e Reggio Rino Rovatti hanno ricordato il Giorno della Memoria al cimitero ebraico di Scandiano Lazzaro Padoa. Le celebrazioni si sono aperte con i ragazzi della scuola Media Vallisneri di Arceto che hanno letto alcune testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto. Brevi pensieri che hanno scandito – una dopo l’altra – storie cariche di tragedie personali e spietata indifferenza, tratte dalle testimonianze dei deportati. Le letture si sono concluse con un pensiero: “La tragedia dell’Olocausto non è imputabile alla sola Germania; la radice della colpa sta nella debolezza di chi non volle opporsi alle atrocità del nazismo”.

Il presidente Rino Rovatti ha sottolineato quanto sia importante ricordare, perchè gli eventi non debbano ripetersi. Ha poi affermato che purtroppo l’Olocausto è ancora tra di noi, perchè Olocausto non è solo quello degli ebrei morti nella seconda guerra mondiale, ma richiama ogni ingiustizia ed atrocità umana nel mondo (ha ricordato come esempio la tratta di bambini nel Bangladesh). E’ quindi necessario mantenere alta l’attenzione, impedendo che odio e razzismo prendano il sopravvento.

Il Sindaco Mammi ha poi concluso sottolineando l’importante celebrazione della ricorrenza, non solo per le migliaia di persone morte, ma perchè questo sterminio è stato pianificato con una precisione e una spregiudicatezza atroce e scientifica . “E’ quindi importante non scordare – ha aggiunto – perchè questo odio e questa violenza non abbiano la possibilità di tornare”.

Ha infine invitato i ragazzi a visitare un campo di sterminio perchè è un’esperienza unica che aiuta a capire, almeno in parte, ciò che hanno patito fisicamente e psicologicamente le persone che hanno vissuto la propria prigionia in quei luoghi.

“Essere qui oggi in mezzo a queste tombe – ha concluso Mammi – significa anche ricordare e rendere omaggio ad una Comunità Ebraica che a Scandiano ha dato tanto, in termini economici, civili e culturali”.

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