Nello stabilimento Titan di via Miari, nel quartiere artigiano di Finale Emililia, prosegue senza soste l’intervento di adeguamento antisismico definitivo di una parte dell’edificio danneggiato in seguito al sisma del 2012.
Si tratta del secondo dei tre stralci previsti che porteranno alla profonda ristrutturazione e all’ammodernamento dell’azienda. Oltre agli interventi strutturali e tecnologici, è prevista la rimozione e lo smaltimento di ben 30 mila metri quadrati di lastre in Eternit entro il 2015.
Rimozione resa possibile anche grazie ai finanziamenti post-sisma contenuti nel sistema Sfinge per le attività produttive. La procedura per la ricostruzione delle aziende prevede infatti un sostegno economico premiale per la sostituzione delle coperture in cemento-amianto. Un’opportunità che sarà colta anche per altre grandi ristrutturazioni in previsione a Finale Emilia nei prossimi mesi.
«È un grande intervento non solo per la Titan, a cui vanno i nostri elogi, – commenta l’assessore alle Attività Produttive e all’Urbanistica, Angelo d’Aiello – ma per l’ambiente nel suo complesso. In questo modo viene eliminata e smaltita, secondo le normative, una quantità di cemento-amianto equivalente a una superficie di tre ettari. Davvero, non è poco. Voglio sottolinearlo, perché spesso, come amministrazione, ci troviamo a combattere non solo con i problemi reali e concreti che ci sottopone la quotidianità, ma anche contro vere e proprie campagne politiche avverse che ci vogliono paladini di un polo pattumiera che non esiste. Lo conferma questa operazione e lo faranno altre che la seguiranno».
Il sistema istituzionale, cioè Regione e Comune, sta mettendo in campo diversi strumenti (cioè risorse, in parole ancora più chiare: soldi) per rimuovere migliaia di metri quadrati di Eternit. Il caso più emblematico è l’ex Siria, oggi Titan. Poi verranno i 5mila metri quadrati della JColors, poi ci sarà il Bando Regionale che riguarderà l’edificio fatiscente della ex Bellentani e alcuni siti privati. Senza dimenticare i 3.500 metri quadrati di coperture con lastre in cemento-amianto di edifici comunali, che si stanno rimuovendo con finanziamenti regionali.
«Come amministrazione – conclude d’Aiello – vogliamo dare alla ricostruzione il segno del miglioramento ambientale e del risparmio energetico. I privati stanno rispondendo positivamente, anche sotto la nostra spinta. Questi sono fatti concreti e non falsi allarmi o chiacchiere da bar. Fatti che ci restituiranno una città migliorata anche dal punto di vista ambientale».