stalking_4Ha patteggiato oltre 2 anni di reclusione per le violenze inflitte all’ex compagna e benché non potesse avvicinarla o comunicare con lei è nuovamente “comparso” nella vita della donna che ha cercato di rifarsene una nuova andando a vivere in un altro comune. L’uomo, infatti, nonostante le imposizioni ha continuato, con una frequenza mai interrotta, ad inviare numerosissimi messaggi tentando di chiamare telefonicamente la compagna, cimandola e contattandola anche di notte tanto da creare nella stessa uno stato di ansia e di terrore continuo in relazione alle possibili azioni violente dell’ex compagno nei suoi confronti. Gli accertamenti dei carabinieri, a cui la donna si è nuovamente rivolta, hanno peraltro consentito di acquisire elementi che confermano tra l’altro la presenza dell’ex nel nuovo comune dove la donna si è trasferita. Denuncia e risultanze d’indagine che sono state trasmesse alla Procura reggiana che, data la gravità dei fatti, ha chiesto ed ottenuto un provvedimento cautelare di natura restrittiva nei confronti dell’uomo, un artigiano 50enne che l’altro giorno è stato eseguito dai Carabinieri di Scandiano  che l’hanno arrestato conducendolo in carcere. Era stata la donna lo scorso mese di Agosto, dopo una notte di violenze commesse anche davanti alla figlia minore, a fuggire da casa andando in ospedale a causa dei lancinanti dolori che sentiva in tutto il corpo. Dall’Ospedale l’allarme giungeva ai carabinieri di Scandiano che intervenuti portarono alla luce l’ennesimo e grave episodio di violenza tra le mura domestiche ai danni di una donna poco più che 30enne. L’uomo, arrestato, patteggio la pena a 2 anni e 6 mesi di reclusione con il divieto di avvicinare l’ex e comunicare con lei: non è bastato, per questo è tornato in carcere. Gratuite le violenze subite dalla donna nel passato: bastava ricevesse una telefonata da un numero anonimo per essere presa a calci, pugni e tirandole i cappelli. Pugni, schiaffi e calci erano “riservati” alla anche per la conduzione della casa: perché aveva tritato male i peperoncini, per aver cotto troppo i fagioli o per aver sgridato (a ragione) la bambina.