“Esattamente tra 86 giorni da oggi aprirà i battenti l’Expo2015, vi prenderanno parte 145 Paesi, 3 organizzazioni internazionali e sono previsti oltre 30 milioni di visitatori noi, come Confartigianato Lapam, siamo pronti”. Lo afferma Erio Luigi Munari, Presidente Lapam Confartigianato Modena-Reggio Emilia, a margine della presentazione regionale di “Italian makers village”, uno spazio pensato per tutte le imprese che vogliono essere all’Expo. Si tratta di uno spazio a disposizione per due settimane: la prima dal 25 al 29 giugno e la seconda dal 17 al 21 settembre. Lapam è la prima associazione di Confartigianato ad essersi mossa, non solo a livello regionale, e sono già arrivate diverse adesioni per questo progetto. “Di fatto siamo all’avanguardia – conferma il Presidente Lapam Confartigianato, Erio Luigi Munari – e il fatto di essere partiti per tempo è stato strategico. Come noto Modena e Reggio Emilia sono i motori, insieme a Bologna, della manifattura a livello regionale e l’Emilia-Romagna è la seconda regione manifatturiera in Italia”.

Lo confermano i numeri: oltre la metà (57,5%) delle imprese manifatturiere di questa regione sono artigiane. Nel settore manifatturiero risultano impegnati 449.271 addetti, pari al 28,6% degli occupati totali; nell’artigianato manifatturiero si contano 117.877 addetti pari al 37,2% dell’occupazione artigiana e al 26,2% dei lavoratori nel settore manifatturiero. In particolare si osserva che il 96,8% delle imprese che operano nel manifatturiero sono micro e piccole imprese con meno di 50 addetti e occupano il 50,9% degli occupati del settore.

Expo Milano 2015, Esposizione Universale dedicata alla sicurezza e alla qualità alimentare sarà centrata sul tema: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. “Si tratta di un evento che rappresenta un’occasione per mettere in evidenza la qualità, la creatività e il legame con la tradizione e il territorio delle produzioni artigiane del settore alimentare – prosegue il Presidente Lapam -. Nella nostra regione, prima in Italia per numero di prodotti agroalimentari di qualità Dop e Igp, ben 39, e ben sappiamo che Modena e Reggio Emilia fanno la parte del leone”.

A confermare la pregevolezza dei prodotti di casa nostra sono i dati dell’export: nei primi nove mesi del 2014 il valore delle esportazioni manifatturiere in Emilia-Romagna – che rappresentano il 97,6% del totale export della regione – è pari a 38,6 miliardi di euro, valore più elevato registrato tra le regioni italiane dopo quello della Lombardia (78,8 miliardi di euro) e pari al 13,7% dell’ammontare complessivo dell’export nazionale. Nei primi nove mesi del 2014 la domanda del made in Emilia-Romagna cresce del 4,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con una dinamica più che doppia rispetto al +1,7% della media nazionale. Esaminando le aree di destinazione si osserva che i mercati dell’UE a 28, che rappresentano il 54,9% dell’export manifatturiero dell’Emilia-Romagna, registrano un incremento delle vendite del 7,2%, variazione percentuale di molto superiore al +0,7% registrato dai mercati Extra UE a 28 a cui è destinato il rimanente 45,1% dell’export manifatturiero della regione.

In Emilia-Romagna i primi 10 mercati che rappresentano complessivamente il 57,2% dell’export manifatturiero, sono: Germania (12,7%), Francia (11,1%), Stati Uniti (9,4%), Regno Unito (5,8%), Spagna (4,2%), Russia (3,6%), Cina (2,9%), Polonia (2,7%), Paesi Bassi (2,5%) e Belgio (2,4%).

“Ciò che veramente rende uniche le nostre imprese – spiega Munari – è il valore artigiano della manifattura. Tutta questa sapienza, eccellenza, bontà è ciò che porteremo all’Expo di Milano. Porteremo il Made in Modena e Reggio”.