‘Lo studio di fattibilità sulla fusione dei nove Comuni delle Terre dei Castelli, affidato a Nomisma, rappresenti una accelerazione sul percorso di riorganizzazione istituzionale e non un modo per prendere ulteriore tempo’.

Così si esprime Rete Imprese Italia delle Terre di Castelli – aggregazione tra Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam -, a seguito della consegna, da parte della Commisione d’Unione, di un documento di mandato alla nota società di consulenza.

‘E’ evidente – sottolinea Rete Imprese – come uno studio di fattibilità abbia un taglio tecnico e debba prendere però le mosse da un indirizzo politico che sia il risultato di una fruttuoso confronto con tutti gli attori del territorio. In tal senso appare indispensabile che le Amministrazioni riprendano il filo di un dialogo, mai decollato, con anche le Associazioni di categoria, rappresentative di corposi interessi, su cui una auspicata riorganizzazione andrà ad incidere’.

‘Da anni – conclude la nota di Rete Imprese – assistiamo a un dibattito francamente poco produttivo sul tema della fusione; le Terre dei Castelli prendano esempio da quanto accaduto a Valsamoggia: cinque comuni si sono fusi, con la conseguenza di aver potuto varare un piano di investimenti triennale di 34 milioni di euro, cifra neanche lontanamente ipotizzabile se fossero rimasti divisi’.