bullismo5Le loro imprese criminali avevano creato grande allarme sociale tra Montecchio Emilia e Sant’Ilario d’Enza tanto che i carabinieri di Montecchio Emilia hanno proceduto ad una mirata intensificazione del controllo del territorio proprio nelle zone frequentate dai minori per prevenire l’escalation di tali brutali azioni criminose. Nel frattempo l’attività investigativa degli stessi Carabinieri di Montecchio Emilia condotta in sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna e quella ordinaria di Reggio Emilia, ha portato a identificare i componenti della banda composta dal capo 19enne, due 18enni e tre minorenni. Sono tutti indagati a vario titolo dei reati di concorso in estorsione e rapina aggravata compiute ai danni di minori tra i mesi di giungo ed agosto del corrente anno. Il capo della banda un 19enne residente in Val d’Enza ieri pomeriggio è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Montecchio Emilia che hanno dato esecuzione a un provvedimento restrittivo di natura cautelare emesso dal GIP del tribunale di Reggio Emilia su richiesta della procura reggiana concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di Montecchio Emilia. Agivano in bande composte da 2 a 5 ragazzi sotto la regia del loro capo, il 19enne finito in manette, che stando alle indagini risulta aver partecipato a tutti i colpi contrariamente ai complici che si alternavano. Estorcevano con pesanti minacce rivolte a minori di buona famiglia soldi e cellulari e in un caso non hanno esitato a usare violenza nei confronti di un minorenne rapinato del danaro posseduto nel portafoglio, circa una settantina di euro.

Le indagini sono state avviate grazie ai genitori delle vittime che sono riusciti a vincere la paura dei loro ragazzi che hanno dato un forte contributo al buon esito delle indagini. Tre sinora gli episodi accertati e incontrovertibilmente ricondotti ai 6 indagati. Secondo i Carabinieri però i 3 colpi contestati ai 6 ragazzi potrebbero essere la punta di un iceberg di una più ampia condotta criminale che potrebbe averli visti colpire, anche con la partecipazione di ulteriori  complici, in altre occasioni ai danni di altri minorenni che pur essendo taglieggiati per paura non hanno mai confidato ai loro genitori i soprusi subiti.