Con lo sciopero di 4 ore di venerdì 22 gennaio scorso si è chiuso il primo round di mobilitazioni dei lavoratori delle industrie alimentari modenesi in seguito alla rottura delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro: blocco degli straordinari e delle flessibilità nelle principali aziende del nostro distretto alimentare e adesioni agli scioperi superiori alla media in molti stabilimenti.
Venerdì si sono registrate astensioni dal lavoro tra l’80% e il 100% presso l’Agricola Tre Valli di Magreta, Parmareggio e Grandi Salumifici Italiani di Modena, Toschi e Bellentani di Vignola, Salumificio Gigi di Castelnuovo Rangone, Globalcarni di Spilamberto. Si torna a chiudere completamente il reparto Hamburger dell’Inalca di Castelvetro (70% di adesioni). L’insufficienza di personale non garantisce le normali produzioni presso Villani, Alcar Uno e Assofood di Castelnuovo Rangone, Gruppo Fini-Conserve della Nonna di Ravarino.
Da lunedì parte il secondo round: continua il blocco degli straordinari e delle flessibilità, a cui aderiscono anche aziende della cooperazione industriale (Granarolo di Soliera), che culminerà con lo sciopero di 8 ore, previsto per venerdì 29 gennaio, con presidi davanti ai principali stabilimenti modenesi.
“Le adesioni alla mobilitazione per il Contratto Nazionale sono superiori al previsto – dichiarano Piersecondo Mediani della Fai-Cisl, Marco Bottura della Flai-Cgil e Ennio Rovatti della Uila-Uil. Questo cambio di passo ci segnala che i lavoratori vedono che le aziende alimentari sono in ripresa e possono avere risorse economiche da distribuire. L’offerta economica di Federalmentare è ancora troppo lontana dalle nostre richieste. Inoltre l’utilizzo intenso degli appalti, le minacce di terziarizzazioni, la ricattabilità dei neo-assunti in seguito alle norme sul Jobs Act, stanno facendo prendere coscienza che questi sono i giorni per difendere e migliorare il Contratto Nazionale.”