Cuochi-CorselloInaugura sabato 13 febbraio alle 17 alla presenza degli artisti la mostra intitolata “Ailanto. Ailanthus altissima”, a cura di Fulvio Chimento, visitabile gratuitamente fino all’11 giugno alla biblioteca civica d’arte Luigi Poletti di Palazzo dei Musei, in largo Sant’Agostino a Modena.

L’esposizione – dedicata ai libri d’artista di Cuoghi Corsello e Dado – ruota intorno a una metafora poetica: il parallelismo tra una pianta invasiva non autoctona, l’ailanto, e alcuni linguaggi artistici, come il “writing”, che si sono diffusi a partire dagli anni Ottanta. L’ailanto, spiega il curatore Fulvio Chimento, come simbolo del “writing”, ma anche di una diversità artistica che si pone come alternativa all’arte “ufficiale” e che è propensa a innestarsi per diffondersi rapidamente, come quei fenomeni artistici che nascono per necessità impellente da semi spontanei.

I volumi in mostra sono lo specchio di questa diversità linguistica, e il titolo stesso dell’esposizione è preso in prestito da “Ailanto (Ailanthus altissima)”, libro d’artista in tre copie nato per l’occasione dalla collaborazione tra Cuoghi Corsello e Dado (al cui interno compare anche il testo di Chimento dal titolo “L’arte come germinazione spontanea”).

Nella mostra sarà inoltre possibile ammirare i “Libri Magici” di Cuoghi Corsello e soprattutto i “Quaderni di Villa Genziana”, libri d’artista pensati collettivamente che, oltre agli interventi di Cuoghi Corsello, presentano disegni di altri amici artisti tra cui spiccano le figure di Pierpaolo Campanini e Alessandro Pessoli, che frequentavano le fabbriche abbandonate nelle quali vivevano i due artisti bolognesi (dal 1994 al 1996 agli ex Magazzini generali raccordati della Banca del Monte; dal 1996 al 2001 in una ex fabbrica di materassi; dal 2001 al 2005 in una ex concessionaria Fiat di Bologna: una superficie vastissima concepita come opera unica, con grandi installazioni ambientali).

Gli artisti hanno anche selezionato appositamente per la mostra una miscellanea di testi dedicati al “writing” presenti all’interno della biblioteca Poletti, che per l’occasione ospita anche volumi di carattere scientifico scelti dal curatore e dedicati alla storia e alla diffusione della “Ailanthus altissima”, pianta largamente utilizzata dalla medicina cinese e considerata da alcune culture asiatiche il simbolo della trasmigrazione dell’anima dal mondo terrestre a quello celeste.

Dado, invece, espone i propri “blackbooks”, quaderni d’artista di grande formato con copertina nera, sui quali il writer disegna a partire dall’età di 12 anni: all’interno (come in uno “storyboard”) è possibile assistere all’evoluzione del suo percorso artistico. I “blackbooks” accolgono anche alcuni interventi originali di writers molto noti, come Phase2 e Rusty. Oltre a questi vengono soprattutto mostrate in anteprima le differenti stesure che compongono una pubblicazione unica nel suo genere: il trattato dal titolo “Lo stile secondo Dado”, di prossima pubblicazione nel 2016 per il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento. “Lo stile secondo Dado”, spiega il curatore, assume a tutti gli effetti carattere scientifico e, da questo punto di vista, il testo si presenta come antitetico rispetto al modo “più libero”, magico e fantasioso di concepire la ricerca artistica da parte di Cuoghi Corsello, e si avvale per la sua stesura di interventi realizzati da professori di arte contemporanea, anatomia, fisica, sociologia, matematica, filosofia, teoria della percezione.

 

CHI SONO GLI ARTISTI E IL CURATORE

La mostra intitolata “Ailanto. Ailanthus altissima”, a cura di Fulvio Chimento, che inaugura sabato 13 febbraio alle 17 alla biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei, in largo Sant’Agostino a Modena è dedicata. ai libri d’artista e ai lavori di Cuoghi Corsello e Dado. Di seguito una breve presentazione degli artisti, che saranno presenti all’inaugurazione.

CUOGHI CORSELLO. Monica Cuoghi nasce a Sermide (Mn) nel 1965; Claudio Corsello nasce a Bologna nel 1964; vivono e lavorano nel capoluogo emiliano. Si conoscono frequentando l’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1986. Dopo alcuni anni di condivisione e sperimentazione dell’arte nell’interazione di varie discipline – musica, video, performance, disegno, scultura, installazione – decidono di presentarsi con un unico nome. Lavorando alle sculture che chiamano “selettori”, acquisiscono nozioni di elettromeccanica, idraulica ed elettronica, conoscenze fondamentali per allestire dal 1994 le grandi fabbriche che occupano vivendo la quotidianità come una performance continua. Espongono e partecipano a eventi personali e collettivi in numerose gallerie d’arte, musei e luoghi anomali. Tra le loro opere pubbliche esposte è possibile visionare: “Cadaveri squisiti”, installazione di disegni al neon al museo Macro di Roma; “Suf S:Sofi a”, panchina di legno per il parco fluviale del Comune di Santa Sofia (Fc); “L’albero Blù”, dipinto a spray sul muro dell’ex teatro Contavalli a Bologna; “Le tag più grandi del mondo”, dipinto nel piazzale della Fondazione Teseco a Pisa. Tra i personaggi creati da Cuoghi Corsello per i muri delle città italiane “Pea Brein”, “CaneK8” e “Petronilla”, mentre altri soggetti, che portano i nomi di “Kit”, “Cocaina”, “Bello”, “Suf” e “Nonno Degrado”, nascono appositamente per la fotografia, la scultura, la grafica e i social network. Il 26 aprile 2012 Cuoghi Corsello hanno celebrato i loro primi 26 anni di lavoro con la mostra dal titolo “26”, alla Galleria Guido Costa Projects di Torino.

ALESSANDRO FERRI, “DADO”. Alessandro Ferri, in arte “Dado”, nasce nel 1975 a Bologna, dove vive e lavora. Oltre a essere uno dei maggiori “writer” italiani, Dado si contraddistingue per l’approccio teorico al suo mezzo espressivo. Viene invitato come relatore ad alcuni seminari organizzati in ambito istituzionale dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, dall’Università di Padova, dall’Università di Venezia, dal Museo d’Arte Moderna di Bologna, dall’Università di Trento. È tra gli organizzatori di “Frontiers”, progetto di arte pubblica nato in collaborazione tra il Mambo e il Comune di Bologna. Tra le sue esposizioni ricordiamo: “Dado. Sinopie di un writer”, Musée de l’OHM, all’interno del Museo Civico Medioevale di Bologna, a cura di Fulvio Chimento (2014); “Equazione Impossibile”, Museo d’Arte della città di Ravenna, a cura di Daniele Torcellini, Ravenna (2013); “La Tour 13”, progetto ideato e coordinato dalla Galerie Itinerrance e Christian Omodeo di “Le Grand Jeu” Parigi (2013); Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia (2011); Biennale d’Arte di Nanjiing, “And_Writer” a cura di Z. Tong, W. Rhee ed E. Battiston (2011); “Scala Percalli”, a cura di G. Marziani, Roma (2008); al Pac (Padiglione di arte contemporanea) di Milano partecipa alla collettiva “Street Art Sweet Art” a cura di A. Riva, Milano (2007).

FULVIO CHIMENTO. Il curatore della mostra “Ailanto” è nato a Roma nel 1979, e vive e lavora in Emilia Romagna. Si interessa alle molteplici forme della comunicazione artistica e alla genesi dei processi creativi, con l’obiettivo di far emergere la problematicità del reale. Dal 2012 è ideatore della annuale residenza d’artista “Italia-Oriente” e principale referente del progetto video “Spazio Arte”, teso a creare un archivio filmico sugli artisti contemporanei. Dal 2013 al 2015 collabora in veste di tutor al master di Alta Formazione sull’Immagine contemporanea della Fondazione Fotografia di Modena; attualmente scrive per le riviste “Inside Art” ed “Espoarte”. Nel 2014 pubblica “Arte italiana del terzo millennio” (Mimesis edizioni, Milano); il volume è stato presentato al Mart di Rovereto, al Dams di Bologna e in spazi pubblici e privati a Bruxelles, Roma e Milano.

La mostra “Ailanto. Ailanthus altissima”, fino all’11 giugno alla biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena, è visitabile gratuitamente al lunedì dalle 14.30 alle 19; dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19; sabato dalle 8.30 alle 13.

Sabato 21 maggio, in occasione della notte bianca Nessun dorma, sono previste due visite guidate alla mostra insieme agli artisti, alle 19 e alle 21.

Informazioni on line sul sito (www.comune.modena.it/biblioteche/poletti).