La-bambola--Caserta-LaruffaAppuntamento “amaro e bruciante” al Teatro Piccolo Orologio che, in occasione del programma di Primavera Donna, ospita uno spettacolo “vietato ai minori”: un ammonimento che lascia intendere possibili turbamenti sensoriali, emotivi e psicologici, data la tematica sessuale indirizzata all’abuso della donna, argomento quanto mai drammaticamente attuale.

“La Bambola e la putana”, diretto e interpretato da Isabella Caserta e Francesco Laruffa, per la produzione della compagnia veronese Teatro Scientifico, andrà in scena mercoledì 24 febbraio alle ore 21.

Due atti unici dello psichiatra veronese Vittorino Andreoli accomunati dalla tematica sessuale che affrontano il tema della violenza sulle donne. Andreoli, con il linguaggio scarno e diretto della quotidianità, non edulcorato, drammatico e ironico, che squarcia il velo di perbenismo ipocrita sotto il quale l’uomo ama nascondersi, ci conduce in un mondo dove ogni cosa è rappresentata per quello che è e all’estremo (sesso, sentimenti, violenza e passioni) per rivelarci le pulsioni dell’uomo, i suoi desideri più proibiti e segreti. Teatro di parola che squarcia e scopre l’io recondito, che lo svela nella sua crudezza per cercare di capire il disagio, la malattia, la realtà.

“La bambola” racconta di un uomo (potrebbe essere il vicino della porta accanto) e le sue ossessioni. Andreoli, profondo conoscitore della mente umana, sviluppa in maniera insolita il tema della violenza sulle donne, indaga nella mente del maschio e racconta cosa avviene nella testa di quest’uomo. “Hai le scarpe che ho scelto. Tu non puoi cambiare idea. Tu sei mia. Mia per sempre. Tu pensi quello che io penso. Tu vuoi quello che io voglio.”

“La putana”: confessioni tra il divertente e l’amaro di una donna che, con un linguaggio popolare e senza filtri, parla al pubblico della sua vita, dei suoi desideri e della cruda realtà del suo quotidiano. Con un passato di abusi che lei in qualche modo giustifica, accetta con pragmatica rassegnazione l’ineluttabilità del suo destino e del suo “mestiere” che racconta in modo schietto, sincero e con disinvoltura, celando l’amarezza che però in alcuni momenti emerge. Spaccato sociale che ci mostra un mondo che non è lontano come si potrebbe pensare, ma che spesso si preferisce non vedere o tenere nascosto.

Il Teatro Scientifico, che oltre all’attività della compagnia gestisce il Teatro Laboratorio di Verona, svolge un lavoro improntato sulla ricerca e l’innovazione producendo e promuovendo testi di drammaturgia contemporanea, rassegne ed eventi.

Lo spettacolo è il secondo appuntamento del “Trittico della Donna”, ovvero una serie di  tre spettacoli presentati al Teatro Piccolo Orologio e che indagheranno la forza creatrice della figura femminile. “La Bambola e la putana” arriva dopo “Kitchen Stories. Tragicommedia in otto portate”, andato in scena sabato 20 febbraio. Il 27 e 28 febbraio sarà la volta di “Donna non rieducabile. Memorandum teatrale su Anna Politkovskaja” di Stefano Massini, con Elena Arvigo, che affronterà, a 10 anni dalla scomparsa, la figura della giornalista russa nota per il suo impegno sul fronte dei diritti umani.

Biglietti: 12€ e 10€.  Per informazioni e prenotazioni: biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178 dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 18:30.