Tiziano-Motti-8-autMai aspirare a guadagni alti senza la consapevolezza che ad essi si associa sempre la probabilità di rischi elevati, verificare la solidità di chi emette i titoli che vogliamo acquistare, tenere costantemente sotto controllo l’andamento dei propri investimenti e soprattutto diversificare, diversificare, diversificare. Sono alcune delle regole d’oro di cui che fanno parte di una sorta di decalogo del risparmiatore consapevole stilato dalla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (Feduf) assieme alle associazioni dei consumatori. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti.

Ecco le “regole d’oro” degli investimenti:

  • CONOSCERE LE TIPOLOGIE DI INVESTIMENTO. Le azioni sono strumenti finanziari con cui partecipiamo al capitale sociale di un’azienda. Le obbligazioni sono strumenti con i quali diventiamo creditori del soggetto (Stato, impresa o banca) che ha emesso il titolo per un periodo di tempo definito da un contratto. I fondi comuni raccolgono il risparmio di più investitori per investirlo in molteplici strumenti finanziari.
  • STABILIRE IL VALORE DI UN TITOLO. Occorre tenere in considerazione il suo prezzo rispetto all’inflazione, il suo andamento e la sua liquidità, ovvero la sua capacità di essere scambiato con facilità sul mercato.
  • DECIDERE L’ORIZZONTE TEMPORALE DEL PROPRIO INVESTIMENTO. Se ad esempio l’investimento temporale è ridotto, è meglio fare investimenti a basso rischio, perché avremo meno tempo per risanare le perdite con altre scelte di investimento. Se invece i tempi sono più ampi, possiamo investire una parte del nostro denaro con un grado di rischio più alto. In ogni caso non bisogna mai trattare le Borse come dei casinò.
  • CONTROLLARE GLI INVESTIMENTI. Anche se abbiamo fiducia nella nostra banca bisogna informarsi costantemente dei nostri investimenti, anche confrontandosi con altri operatori, e agire immediatamente in caso di necessità.
  • VERIFICARE SEMPRE LA SOLIDITA’ DELL’EMITTENTE: un’obbligazione di un’azienda storica, ad esempio, non è per forza sicura. Bisogna farsi consigliare da più fonti, paragonando diverse le informazioni.
  • RICEVERE INFORMAZIONI NECESSARIE DA PARTE DELLA BANCA. Quando ci sottopone una tipologia di investimento, la banca è tenuta a comunicare in maniera chiara e comprensibile: la tipologia dello strumento, il soggetto che lo ha emesso, il mercato di quotazione e di negoziazione, gli eventuali conflitti di interesse potenziali, la classe di rischio assegnata dalla banca allo strumento finanziario.
  • VALUTARE RISCHI E GUADAGNI. Più alto è il rischio, più alto è il guadagno possibile, ma possibile non vuol dire certo, né tanto meno probabile. Non esistono dunque guadagni facili a rischio zero.
  • FRAZIONARE GLI INVESTIMENTI. Più diversifichiamo le tipologie di investimenti effettuati, fra titoli più e meno rischiosi, più il rischio di perdita del proprio capitale diminuisce.