Sono terminati i lavori di restauro e ripristino post sisma al Tempio Monumentale ai caduti di Modena che hanno preso il via nel mese di luglio. A distanza di un secolo dall’avvio dell’iter per la costruzione dell’edificio religioso che si affaccia su piazza Natale Bruni e con la sua maestosità accoglie chi arriva in treno in città, il Tempio torna oggi a splendere dopo i lavori di consolidamento e di finitura.

Per sancire la fine del cantiere, avvenuta in anticipo di almeno un mese rispetto al cronoprogramma, martedì 10 ottobre alle 18, è previsto un momento di festeggiamento pubblico con la celebrazione di una Santa Messa da parte dell’arcivescovo di Modena-Nonantola Erio Castellucci e un saluto del sindaco Gian Carlo Muzzarelli.

Il Tempio, dichiarato inagibile dopo gli eventi sismici del 2012, è stato interessato da lavori volti all’eliminazione delle vulnerabilità, nell’ottica della conservazione e della tutela, in modo da garantire l’omogeneità della risposta del fabbricato a eventuali sollecitazioni sismiche, vista la particolare conformazione dell’edificio a pianta centrale con un unico asse di simmetria. I danni riscontrati dopo il terremoto hanno infatti riguardato i punti di collegamento tra elementi rigidi ed elementi fragili della struttura.

I lavori, per un importo complessivo di 200 mila euro finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per il ripristino post sisma, sono stati realizzati dall’azienda Biolchini Costruzioni di Sestola e hanno riguardato in particolare la posa di catene agli archi, di maglie di fibre d’acciaio sopra le volte, il ripristino delle lesioni, la realizzazione di cuciture armate e cuci e scuci, la posa di un controvento in copertura per fermare il timpano e opere di finitura come il tinteggio della struttura e la pulizia delle volte.

100 ANNI FA I PRIMI PASSI VERSO LA COSTRUZIONE

Fu nel 1917, esattamente un secolo fa, che il prevosto di Santa Caterina fece richiesta all’allora sindaco di Modena per la cessione gratuita di una parte di terreno di proprietà comunale su cui edificare una nuova chiesa parrocchiale, destinata a ospitare al suo interno anche una piccola cappella per commemorare i Caduti in guerra.

La richiesta venne accolta positivamente, ma l’arcivescovo di Modena Natale Bruni chiese l’apertura di una sottoscrizione per realizzare, su quella stessa area, non una piccola chiesa, ma un edificio monumentale a ricordo dei caduti: fu l’avvio dell’iter che portò alla costruzione del Tempio monumentale dei caduti.

La posa della prima pietra avvenne l’8 dicembre 1923, alla presenza del re, e i lavori proseguirono fino al 1926, anno della morte di monsignor Bruni. Dopo circa un anno di inattività dovuta a difficoltà economiche, giunsero contributi da parte del re e del Governo che consentirono di terminare i lavori fino all’inaugurazione, avvenuta nel 1929.

La chiesa fu realizzata per metà in maniera tradizionale, con caratteri romanici e gotici e una struttura in cemento armato; per metà con metodi moderni per l’epoca, sotto l’influenza di quanto avveniva oltralpe, quindi con l’utilizzo di strutture in ferro per le cupole, archi reticolari, chiodi battuti a caldo, profili e catene metalliche.

La cupola metallica ricoperta in legno è stata oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria già nel 2003, con la sostituzione del legno ormai consumato e la posa di un nuovo rivestimento in larice.

 

IN DUE CHIESE COMPLETATO IL RECUPERO POST SISMA

Delle cinque chiese di proprietà comunale rimaste danneggiate a causa del sisma del 2012, sono due quelle in cui l’intervento grazie ai finanziamenti regionali è stato completato: si tratta del Tempio, i cui lavori sono arrivati a conclusione ora, e della chiesa di San Barnaba, dove sono finiti in primavera.

Sono invece in corso i lavori di ripristino nella chiesa di Sant’Agostino, di proprietà del Comune concessa in uso alla parrocchia di Sant’Agostino e San Barnaba, a sua volta dichiarata inagibile, avviati in estate e con termine previsto a primavera 2018. L’intervento, per un importo a base di gara di 960 mila euro, è stato finanziato per 500 mila euro dalla Regione Emilia-Romagna per ripristino post sisma e per circa 460 mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, così da consentire l’estensione dell’intervento di restauro e consolidamento del soffitto e dell’apparato scultoreo decorativo, e il rifacimento dell’impianto di riscaldamento.

In agosto la Giunta comunale ha inoltre approvato il progetto esecutivo per i lavori di restauro e ripristino post sisma della Chiesa del Voto, in via Emilia centro, per oltre 700 mila euro. Dopo il parere favorevole con prescrizioni al progetto preliminare della Commissione congiunta per gli edifici sottoposti a tutela, il progetto esecutivo ha ricevuto la congruità dalla Regione per il finanziamento di oltre 700 mila euro e, in seguito al via libera della Giunta sono partite le procedure per l’affidamento dei lavori, con avvio presumibilmente a inizio anno e conclusione nel 2019.

Per la chiesa di San Biagio, infine, il progetto per il ripristino post sisma è in fase istruttoria.