Nel primo semestre del 2017 gli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna sono aumentati dello 0,7%, in controtendenza rispetto a un trend oramai consolidato nell’ultimo decennio. L’inquietudine espressa dai rappresentanti di lavoro e sicurezza (RLS) e dal sindacato confederale “riguarda il rischio che la ripresa economica possa comportare anche un rilancio del fenomeno infortunistico”. Per scongiurare tale rischio, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna pongono in evidenza l’impellente necessità di una stretta collaborazione tra parti sociali e istituzioni”.

E’ questo uno dei moniti che ha caratterizzato la prima assemblea regionale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, promossa da Cgil-Cisl-Uil dell’Emilia Romagna, che si è svolta questa mattina a Bologna presso il cinema Galliera.

Difatti, negli ultimi cinque anni, gli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna erano sostanzialmente diminuiti, passando da 100.997 nel 2012 a 84.163 nel 2016. Già tra il 2015 e il 2016 la discesa aveva subito un rallentamento preoccupante: da 84.164 a 84.163 infortuni sul lavoro, con un poco incoraggiante aumento degli infortuni mortali sul lavoro (76 nel 2015 contro i 97 nel 2016).

“Anche le malattie professionali denunciate sono in tendenziale crescita (passando dalle 3.164 del 2004 alle 7.019 del 2016). Dato che pur nella sua drammaticità contiene due ordini positivi di ragioni: il maggior coraggio delle persone nel denunciarle e l’allungamento delle liste delle patologie correlate al lavoro riconosciute dall’INAIL”, ha sottolineato Ciro Donnarumma, segretario regionale Cisl a cui è stata affidata la relazione introduttiva dell’iniziativa. “Tuttavia per la tutela delle persone affette da malattie professionali bisogna fare di più: è necessario che i medici di base e ospedalieri operino affinché emergano e vengano denunciate. E’ poi fondamentale che l’INAIL si comporti meno da assicurazione e più da ente la cui mission resta la tutela i lavoratori, considerato che in Emilia Romagna il 63% delle domande per il riconoscimento delle malattie professionali sono respinte”, ha sottolineato la segreteria della Uil regionale Roberta Campagnoli.

Nel corso dell’assemblea, con il susseguirsi degli interventi dei rappresentanti del sindacato in materia di salute e sicurezza altri obiettivi sono emersi in maniera evidente, tra questi il potenziamento della medicina del lavoro pubblica, una maggiore partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori alla valutazione dei rischi e alla definizione degli interventi preventivi, valutazioni dei rischi coerenti con l’attività produttiva svolta, azioni coordinate tra le Istituzioni (medicina del lavoro pubblica e Ispettorato del Lavoro).

Nelle sue conclusioni, il segretario nazionale della CGIL  Franco Martini ha sottolineato la necessità che Cgil-Cisl-Uil agiscano insieme per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro, dando appuntamento ai rappresentanti dei lavoratori sulla salute e sicurezza per il prossimo 19 gennaio 2019, data in cui si svolgerà l’assemblea nazionale.