Arrestato a settembre per spaccio di sostanze stupefacenti aveva ottenuto il beneficio dell’obbligo di dimora ne comune di Fabbrico dove vive con il divieto di uscire alla notte. Una misura che tuttavia, stando alle risultanze dei carabinieri della stazione di Fabbrico, che oltre a essere poco afflittiva non ha di fatto impedito all’interessato, un 21enne reggiano, di continuare a “trattare” droga.

Alla fine dello scorso mese di novembre infatti, durante una perquisizione domiciliare, eseguita dai carabinieri di Fabbrico nell’ambito di altro procedimento  per spaccio, il 21enne è stato trovato in possesso di 4 grammi scarsi di hascisc che occultava all’interno di un pupazzo trovato nella sua camera da letto. Ma non solo: anche successivamente alla perquisizione, come verificato dai carabinieri di Fabbrico che hanno acquisito le conversazioni chat WhatsApp del 21enne, è emerso che lo stesso comunicava ai suoi potenziali clienti che si sarebbe fatto sentire quando altro stupefacente (rispetto a quello sequestratogli nella perquisizione) fosse stato disponibile. Tali fatti segnalati al Tribunale che aveva concesso il beneficio dell’obbligo di dimora ha indotto lo stesso Tribunale ad aggravare la misura denotando il giovane evidente volontà nel proseguire nella condotta di spaccio.

Ritenendo quindi la misura dell’obbligo di dimora non più idonea a salvaguardare le esigenze cautelari, concordando con le risultanze dei carabinieri di Fabbrico, disponeva nei confronti del 21enne l’applicazione della misura della custodia cautelare in regime di arresti domiciliari. Il provvedimento veniva quindi trasmesso ai carabinieri della stazione di Fabbrico che vi davano esecuzione arrestando il giovane ristretto quindi in regime di arresti domiciliari.