I Carabinieri della Stazione di Imola hanno eseguito una misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare, con il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, nei confronti di una ventiseienne. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, a seguito della richiesta depositata dal Sostituto PM della Procura della Repubblica di Bologna.

Il procedimento nasce con la querela di una cinquantatreenne italiana residente a Imola che si era rivolta ai Carabinieri per chiedere aiuto, in merito ad una situazione familiare che ormai era diventata insostenibile. La donna, tra l’altro scossa dalla perdita del marito, riferiva di avere dei problemi di relazione con la figlia e che questi erano recentemente degenerati, forse a causa di un’alterazione comportamentale dovuta all’uso di marijuana che la giovane aveva iniziato a fare col fidanzato, dal carattere altrettanto violento.

Il 14 novembre scorso, il giovane aveva affrontato la “suocera” dicendole: “Ti faccio vedere io come si mena, ti mando al creatore […] sei una pazza, ti facciamo ricoverare per sempre”. La tensione che si era creata tra le mura domestiche è esplosa qualche giorno dopo, quando, al termine di un’accesa discussione, la ventiseienne ha sbattuto la madre contro un armadio e ha iniziato a colpirla in faccia dicendole: “Se non la finisci di urlare ti ammazzo”. Medicata dai sanitari del Pronto Soccorso di Imola, la donna era stata dimessa con una prognosi per: “Trauma cranico minore e trauma policontusivo da riferite percosse”.