“Tombinare”: un termine che deriva da “tomba” e che ha assunto, in molte città, il sapore di una sentenza inequivocabile. Che ha cancellato dal paesaggio urbano i tanti rami di fiumi e canali che hanno garantito per secoli la presenza dell’acqua all’interno degli abitati per i più diversi scopi. Ma le sensibilità mutano e le istanze cambiano con loro, così numerose città, negli ultimi anni, hanno definito nuove strategie che prevedono la riproposizione dei canali in precedenza sepolti sia riportando alla luce i vecchi tracciati ripresentando i paesaggi urbani del passato sia innovando i paesaggi del corso d’acqua e delle aree contigue.

Di “Vie d’acqua e paesaggio urbano” si parlerà venerdì 26 gennaio a Bologna (inizio ore 9), all’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa, dove AIAPP (sezione territoriale Triveneto-Emilia Romagna), Format Edizioni e Urban Center Bologna, hanno promosso il secondo convegno annuale, patrocinato dal Comune di Bologna, teso a diffondere la coscienza e una maggiore sensibilità sui temi del paesaggio. Dopo l’appuntamento dedicato, nel 2017, al rapporto fra paesaggio e infrastrutture stradali (a cui si riferisce l’immagine), l’attenzione di architetti e paesaggisti si è spostata sul tema delle vie d’acqua, che a quello della viabilità è strettamente connesso. Lo dimostra anche la città di Bologna, anticamente caratterizzata da una vasta presenza di canali – in larga parte ancora presenti nel sottosuolo cittadino – dove si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di riportare alla luce del sole le antiche vie d’acqua che spesso, nel XX secolo, hanno dovuto concedere superfici stradali alle automobili.

Non è, quindi, un caso se di questo tema si parlerà a Bologna, dove le esperienze di paesaggisti di rilevanza internazionale e le testimonianze di numerosi soci AIAPP che già hanno realizzato progetti di rivitalizzazione dei canali urbani promuoveranno la discussione su quanto potrebbe succedere nelle città dove questa esigenza è ora sentita, incoraggiata o semplicemente ipotizzata.

La partecipazione al convegno è gratuita, previo iscrizione anche online, e dà diritto al riconoscimento di crediti formativi (per gli iscritti all’Ordine degli Architetti di Bologna e degli Agronomi Dottori Forestali di Bologna).

GLI INTERVENTI:

Due gli ospiti internazionali attesi: Herbert Dreiseitl, architetto del paesaggio e urbanista tedesco definito “il decano internazionale del design del paesaggio d’acqua”; e Martin Knuijt, architetto paeaggista olandese che illustrando numerosi suoi progetti internazionali fornirà una panoramica su come integrare l’acqua nell’ambiente urbano.

Numerosi saranno anche gli interventi di architetti e paesaggisti che esporranno loro progetti recentemente realizzati, o in corso di completamento, sul tema: da I canali nel paesaggio urbano di Bologna (Alessandro Tugnoli) al Parco del Cavaticcio, l’antico porto di Bologna, (Simona Ventura e Paolo Capponcelli) fino alla nuova ciclovia del Navile, che da Casalecchio giunge sino a Castel Maggiore seguendo le vie d’acqua di Bologna (Elena Vincenzi). Si parlerà anche dell’esperienza di recupero dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia e la riapertura dei Navigli di Milano (Empio Malara) e della nuova piazza sull’acqua di Rimini (Maria Luisa Cipriani e Andrea Succi), di un progetto guida per Mantova città d’acqua (Paola Eugenia Falini e Patrizia Pulcini), del primo chilometro di Parco del Tevere realizzato a Roma (Maria Cristina Tullio).
Saranno affrontati anche temi più ampi come “Acqua e luce artificiale” (Giordana Arcesilai), “Le luci nei canali di Strasburgo” (Alberto Piva, responsabile marketing di Platek, main partner del convegno), “L’acqua come elemento conduttore d’informazione” (Carlo Ventura, fondatore e presidente del Visual Institute of Developmental Arts & Sciences), il lavoro culturale della rivista Architettura del Paesaggio (con la sua direttrice, Anna Lambertini), “Paesaggio ed editoria” (Simonetta Simoni, Format Edizioni) e l’acqua nei vivai e nei giardini (Giacomo Capecchi, di Vannucci Piante, azienda supporter).