Per alcuni mesi, utilizzando le carte abilitate al prelievo di danaro di un’azienda reggiana che aveva sottratto dalla disponibilità della compagna, impiegata amministrativa della ditta derubata, ha fatto ingenti prelievi di danaro contante che nel tempo hanno procurato “l’alleggerimento” dei conti aziendali per ben 14.000 euro. A scoprirlo i carabinieri della stazione di Reggiolo che, a conclusione delle indagini, sono risaliti al responsabile identificato nel compagno dell’impiegata amministrativa dell’azienda derubata, che proprio in ragione del suo impiego disponeva delle carte. Con l’accusa di furto aggravato e indebito utilizzo di bancomat continuato i carabinieri della stazione di Reggiolo hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 32enne reggiano disoccupato.

Ad allertare i titolari dell’azienda è stato lo stesso istituto di credito dove la ditta aveva i conto che segnalava anomali prelievi con le carte abilitate dell’azienda. Gli immediati riscontri portavano a verificare l’effettivo ammanco delle carte e prelievi di contante che in cinque mesi hanno raggiunto l’importo di 14.000 euro. Un bel mistero dell’azienda i cui titolari non capivano come potevano essere sparite le carte dal momento che non avevano subito furti. E’ comunque seguita la denuncia formalizzata ai carabinieri di Reggiolo che hanno avviato le indagini. I militari reggiolesi, al riguardo, dopo aver verificato l’esistenza delle telecamere nelle postazioni ATM dove sono avvenuti gli indebiti prelievi hanno acquisito i filmati scoprendo che il responsabile era il convivente dell’impiegata della ditta. Lo stesso convocato in caserma ammetteva le sue responsabilità confessando di aver sottratto ad insaputa della convivente le carte dell’azienda e i relativi codici segreti che poi ha utilizzato per prelevare nel tempo complessivi 14.000 euro dal conto dell’azienda.