“Chiederemo a breve un altro appuntamento ai parlamentari per capire quando e come il nuovo Governo e il nuovo Parlamento vorranno e riusciranno a risponderci positivamente per avere i poliziotti e i carabinieri che mancano a Modena e in Provincia, al fine di rendere operative le linee guida per le politiche integrate di sicurezza urbana”.

Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli in apertura del convegno “Quale futuro per le politiche di sicurezza urbana” promosso da Comune, Forum nazionale per la Sicurezza Urbana e Università di Modena e Reggio Emilia. A confronto il 7 e l’8 giugno nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza studiosi, amministratori, esperti di sicurezza urbana italiani e di altri Paesi per fare il punto sull’evoluzione delle politiche locali di sicurezza urbana negli ultimi vent’anni.

Gian Carlo Muzzarelli ha quindi ribadito che nel primo incontro modenese tra sindaci e rappresentanti di unioni con i parlamentari neoeletti “abbiamo messo in fila le misure che chiediamo al Governo per vincere la battaglia della sicurezza, tra cui le condizioni imprescindibili in uomini, mezzi e regole per aprire a Modena il Centro per i Rimpatri. Un centro per i rimpatri, non un carcere mascherato”.

Ricordando che si tratta delle stesse misure e condizioni chieste ai precedenti Governi e che, per quanto riguarda il Tribunale e il funzionamento della giustizia, hanno trovato risposta negli ultimi mesi, il sindaco ha sottolineato: “In quell’occasione abbiamo trovato grande comprensione e consenso. Abbiamo fiducia che potremo continuare a collaborare per il bene di Modena”.

E ha precisato: “Non rinunceremo ai nostri principi, questo mai, e saremo intransigenti sui diritti umani. Ma per il bene di Modena e dell’Italia, siamo pronti a collaborare e a riconoscere ogni passo avanti. Noi siamo per il dialogo e l’intesa fra le istituzioni della Repubblica, non per lo scontro. E speriamo che lo siano anche i nostri interlocutori nazionali e locali”.

Dopo aver ringraziato per la partecipazione al convegno il prefetto Maria Patrizia Paba, il questore Filippo Santarelli e i relatori, tra i quali Giorgio Pighi “che da sindaco, come il suo predecessore Giorgio Barbolini, ha dato un contributo teorico e pratico allo sviluppo delle politiche di sicurezza urbana”, il sindaco ha sottolineato il rilievo dato al tema della sicurezza urbana dal ministro uscente Minniti “il cui lavoro andrebbe raccolto e non gettato” e l’impegno ormai trentennale della comunità locale modenese sul problema.

“Negli ultimi anni – ha continuato – abbiamo agito con decisione e concretezza in varie direzioni: il coordinamento fra le istituzioni con il Patto per Modena Città Sicura, il potenziamento del personale e dei servizi della Polizia municipale, gli investimenti nella videosorveglianza e, non da ultimo, lo sviluppo della partecipazione dei cittadini con il controllo di vicinato e gli assistenti civici volontari. Noi non crediamo alla sicurezza ‘fai da te’. Non vogliamo chiuderci in casa, armati ma soli. Vogliamo costruire più sicurezza insieme, insieme ai cittadini e insieme ai corpi dello Stato”.

“Modena non ha mai ridotto il problema della sicurezza urbana al solo ordine pubblico e alla mano pesante delle polizie e della Magistratura – ha proseguito Muzzarelli osservando come “se è pur vero che sul versante della certezza della pena occorre fare passi avanti, altrettanti, se non più passi, avanti vanno fatti sui versanti della lotta al degrado urbano, dell’accoglienza e dell’integrazione degli stranieri, della buona occupazione, della lotta alla povertà e, più in generale, della lotta alle disuguaglianze sociali”.

Il sindaco ha quindi citato gli esempi di rigenerazione urbana in corso al Sigonio, all’ex Amcm, alla periferia nord della fascia ferroviaria, all’ex Ospedale Sant’Agostino Estense e i trenta “sblocca Modena” approvati. E a proposito degli importanti finanziamenti nazionali giunti sul Polo Sant’Agostino-Estense-Palazzo dei Musei e sulla riqualificazione della periferia ha osservato: “Contiamo di proseguire anche con il nuovo Governo e, se possibile, anche con maggiori risultati”.

FOCUS SU PREVENZIONE E MODELLI DI POLIZIA

È iniziato il convegno “Le politiche di sicurezza urbana oggi, tra prevenzione e reazione punitiva” promosso dal promosso da Comune di Modena, Forum italiano per la Sicurezza e Università di Modena e Reggio Emilia, che continuerà nella giornata di domani venerdì 8 giugno nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza.

La seconda sessione, che si svolgerà dalle 10 alle 13, sarà dedicata alle Politiche di prevenzione tra evoluzione della criminalità e sentimenti d’insicurezza. Ad introdurla sarà l’assessore a Bilancio, Lavoro e formazione professionale, Promozione della cultura della Legalità del Comune di Modena  Andrea Bosi.

Durante la mattinata Rossella Selmini dell’Università del Minnesota spiegherà “L’andamento della criminalità in Italia: possibili ipotesi esplicative”; Roberto Cornelli dell’Università degli Studi Milano-Bicocca proporrà un’analisi di “Come cambia la paura della criminalità in Italia” e Andrea Di Nicola dell’Università di Trento parlerà de “I nuovi strumenti ICT per città più sicure”.

Nell’ultima parte dei lavori, in programma dalle 14.30 alle 17, saranno approfonditi Modelli organizzativi di polizia e strumenti di intervento. Dopo i saluti del Questore di Modena Filippo Santarelli, interverranno Emanuele Ricifari dirigente Superiore della Polizia di Stato su “Il ruolo di coordinamento dell’autorità di pubblica sicurezza delineato dal decreto legge n. 14/2017”; Amadeu Recasens I Brunet delegato alla sicurezza del Comune di Barcellona per presentare “Il modello di Polizia in Catalogna: il caso della città di Barcellona” e il comandante della Polizia Municipale del Comune di Modena Franco Chiari che parlerà di “I nuovi regolamenti di Polizia Urbana alla luce della legge 48/2017”.

Tra gli ospiti stranieri, Paz Lloria García dell’Università di Valencia introdurrà il tema delle “Competenze di Polizia e spazio urbano: l’ordinanza sulla convivenza della città di Valencia come modello motivazionale di convivenza” e Antonio Berlanga della Polizia Locale di Valencia presenterà “Un modello di politiche trasversali di convivenza: le misure alternative”.

L’evento è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Modena.

MATTEO BIFFONI IL NUOVO PRESIDENTE FISU 

Due le direttrici su cui si muove il Forum italiano per la Sicurezza urbana davanti alla sempre maggiore e diversificata richiesta di sicurezza (dal contrasto ai piccoli reati alla lotta ad ogni forma di degrado) che proviene dai cittadini.

Da una parte occorre fornire formazione, approfondimento e strategie, in una parola gli strumenti culturali, ai sindaci che si trovano in prima fila a combattere la battaglia per la sicurezza. Dall’altra alla Fisu spetta un ruolo politico quello di interlocutore tra enti locali e Governo per affinare insieme gli strumenti tecnici per combattere questa battaglia, strumenti di cui il cosiddetto mini daspo è il primo passo.

A delineare le principali linee d’azione su cui si muoverà il Forum italiano per la sicurezza urbana è il nuovo presidente Matteo Biffoni, sindaco di Prato, nominato nel corso dell’Assemblea generale che si è svolta a Modena nella mattinata di giovedì 8 giugno nella sala consiliare del Municipio. Sono stati nominati vicepresidenti Fabio Paparelli (vicepresidente della regione Umbria) e Aldo Modonesi (assessore del Comune di Ferrara).

Hanno aperto l’Assemblea sono stati i saluti della Presidente del Consiglio comunale di Modena Francesca Maletti che ha sottolineato l’importanza di “inclusione e sostenibilità quali pilastri della crescita per la città”. La presidente ha anche sottolineato la particolare attenzione per le politiche di sicurezza urbana testimoniata dalle amministrazioni modenesi nel corso degli anni e ha ricordato che il Comune di Modena, già socio fondatore del Forum, si è recentemente aggiudicato il Premio nazionale Fisu per la Sicurezza urbana per il progetto “Periferie al centro: interventi territoriali integrati di sicurezza urbana via Emilia Ovest e Quartiere Madonnina”.

Prima di procedere al rinnovo delle cariche, Gian Guido Nobili della Regione Emilia Romagna ha inoltre illustrato l’attività annuale svolta dalla Fisu rimarcando l’importanza di “una condivisione forte tra Regioni ed Enti locali” in ottica di sicurezza urbana e ha presentato i progetti transnazionali in atto con il Forum europeo per la Sicurezza urbana.