Il Raggruppamento temporaneo di professionisti (Rtp) “Openfabric – F&M Ingegneria spa – Alessandro Parodi – Fabrizio Polimone” è stato proclamato vincitore del bando di Concorso di progettazione in due gradi (con la modalità della Procedura aperta) per l’acquisizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, in due fasi successive di elaborazione, nonché per l’eventuale successivo affidamento della progettazione esecutiva dell’Intervento di restauro e valorizzazione del Parco e del Giardino segreto della Reggia di Rivalta.

Il restauro e la valorizzazione del Giardino segreto e del Parco oggetto del Concorso comprendono i principali elementi architettonici e paesaggistici: il sistema del verde e delle acque, il  belvedere, il muro di cinta, la vasca ovale e le fruttiere, per un importo pari a 6.800.000 di euro. L’intervento è finanziato attraverso il Progetto nazionale Ducato Estense.

La Commissione giudicatrice del Concorso, composta da professionisti e docenti universitari – professore architetto Luca Molinari, presidente di Commissione; architetto Massimo Magnani, direttore dell’Area Competitività e Innovazione del Comune di Reggio Emilia; dottore agronomo Giovanni Morelli; professore architetto Anna Meroni; ingegnere paesaggista Claudio Bertorelli – ha motivato la scelta del progetto vincitore, sulla base di valutazioni che sono state presentate pubblicamente stamattina, nell’ambito della proclamazione del vincitore, dal presidente della Commissione, professor Molinari.

RISPETTO DELL’ISPIRAZIONE ANTICA E SENSIBILITÀ AL GUSTO E ALL’USO CONTEMPORANEI

IN GENERALE – Riguardo all’Idea progettuale (primo grado del Concorso), il progetto di “Openfabric – F&M Ingegneria spa – Alessandro Parodi – Fabrizio Polimone” ha proposto una soluzione esemplare nel declinare, con i codici interpretativi del Contemporaneo, la matrice di impianto originario, tramandata sino ad oggi grazie agli elaborati di rilievo fedele realizzati nel Settecento dal conte Alfonso Tacoli, la celebre Tela del Tacoli, in anni recenti restaurata e conservata all’Archivio di Stato di Reggio Emilia.

E’ il paesaggio come centralità e come auto-rappresentazione di una comunità che offre al mondo un luogo ricco e mutevole, un ‘palinsesto riscrivibile’ sul quale impostare letture differenti e programmi culturali avanzati.

Questo progetto ri-scopre, ad esempio la qualità del passeggio lungo il muro di cinta, e re-inventa, ad esempio l’estetica dei quadranti di cui è composto.

Nel merito dell’Elaborazione progettuale (secondo grado del Concorso), l’approfondimento di questa seconda fase ha confermato la carica evocativa di questo progetto “in punta di penna”, che però non nasconde il coraggio di una re-interpretazione del paesaggio come palinsesto tra Storia e Contemporaneità, recuperando il valore delle tracce originarie (in primis quella del perimetro murato e del parterre) come nuove occasioni e lasciando piena libertà di uso e gestione curatoriale nello spazio aperto.

La relazione tra la memoria del tracciato storico e la flessibilità d’uso nel tempo diventa un elemento di forza nella prospettiva di gestione del nuovo Parco, aprendo la prospettiva di usi differenti e e nuovi.

Il lato mancante della Reggia è risolto, riutilizzando i filari dei gelsi esistenti come quinta verde che media tra la piazza pubblica d’ingresso e il parco.

IN DETTAGLIO – Il progetto vincitore fa ‘giocare’ insieme i diversi elementi, quelli architettonici e paesaggistici storici rimasti (il Parco della Reggia di Rivalta così come progettato in origine restò tale solo per qualche decennio) e quelli di nuova proposta coerente con l’orditura dei disegni originari. Fra gli elementi storici: il muro di cinta, i percorsi, la corte, il parterre (giardino presso le scale), il belvedere, la vasca, le scalinate e le grotte, il Giardino segreto.

Altri elementi di progetto, costruito sulla trama antica del Parco, consentono un uso dinamico e flessibile nel tempo e rispondono a una istanza di fruibilità composita: spazio e tempo passati e presenti si incontrano.

Si valorizzano perciò il tracciato a losanghe originale (tipico del ‘genere’ italiano) che delinea e scandisce i nuovi coltivi e l’elemento Acqua nella vasca antica e in un’altra proposta all’estremità sud-est, negli assi perpendicolari di scorrimento dell’acqua. Il lungo e caratteristico muro di cinta diviene anche ‘traccia’ per la realizzazione di un boulevard perimetrale alberato, che collega le nuove aree funzionali per attività e incontri di vario genere. Vi potrà essere spazio ad esempio per orti, attività sportive, incontri culturali, cinema e concerti.

L’alta qualità progettuale – favorita  dal Concorso internazionale – si riflette infine nella ricerca e proposta delle essenze arboree da inserire o, nel caso di quelle presenti, come i gelsi, da conservare.

PARTECIPAZIONE E APPALTO – Gli autori del progetto vincitore hanno basato il loro lavoro anche sugli esiti di un percorso partecipato, che ha consultato i diversi portatori di interesse, utenti e amici dell’area, fra cui l’associazione Insieme per Rivalta, curato dal Politecnico di Milano. Un precedente elemento di condivisione pubblica considerato è stato l’Ost sulla Reggia di Rivalta concluso dal Comune nel 2009.

Il progetto vincitore è preliminare, verrà condiviso con i cittadini; si realizzerà quindi la progettazione esecutiva e quindi l’appalto dei lavori prevedibilmente a metà dell’anno prossimo.

CHI SONO I VINCITORI – Lo studio di Openfabric di Rotterdam (Olanda) è stato fondato nel 2011 dall’architetto paesaggista Francesco Garofalo. Lo studio è specializzato in architettura del paesaggio e urbanistica con un interesse particolare nelle complesse dinamiche sociali, naturali e culturali che sono parte degli spazi pubblici. Fra i progetti più rilevanti dell’architetto Garofalo-Openfabric: la proposta per piazza Tahir al Cairo, l’Aids memorial park di New York, la riqualificazione di via XX Settembre a Genova, le piazze/playground ‘Into the Wild a L’Aja e ‘Gridgrounds’ ad Amsterdam entrambe realizzate, il parco tecnologico ‘Zhangjiang Future Park’ a Shanghai. Lo studio Openfabric è al momento attivo in Italia, Olanda, Spagna, Cina, Perù e Russia con progetti di varia scala.

F&M Ingegneria spa da oltre 35 anni è leader in soluzioni progettuali all’avanguardia nei campi dell’ingegneria civile, delle infrastrutture, del project management, della sostenibilità e dell’ambiente. L’azienda è operativa negli ambiti più ampi, dalla riqualificazione di grandi aree al restauro di importanti edifici storici; dalle opere infrastrutturali (centri logistici, terminal aeroportuali e ferroviari, porti, strade, ponti ed opere in sotterraneo) alla realizzazione di edifici prestigiosi (strutture sanitarie, sportive, luoghi di culto e per l’istruzione) e grandi poli commerciali. Oggi nella società operano circa 100 persone di cui 80 a Mirano (Venezia); le altre sedi si trovano a Milano, Colonia (Germania), Muscat (Oman), Dubai (Emirati arabi) e Doha (Qatar).

Alessandro Parodi, architetto, fra l’altro, con il collega architetto Fabrizio Polimone, ha vinto il concorso internazionale per la pedonalizzazione (era un parcheggio) di piazza Martiri della Libertà a Novara; è stato selezionato al concorso ‘Meraviglia nei parchi’ e ha realizzato il padiglione ‘Attraverso lo specchio’ nei Parchi di Nervi (Genova). Ha svolto attività didattica alla scuola Politecnica di Genova; nella libera professione si è occupato anche di restauro di edifici storici e progettazione di spazi pubblici.

L’architetto Fabrizio Polimone ha partecipato al team di ricerca ‘Lungoilmare_PIC City’ sull’ipotesi di sviluppo per 25 chilometri di fronte al mare del Ponente ligure, esposto alla Biennale di Venezia. E’ stato vincitore con Alessandro Parodi del primo premio per la pedonalizzazione di piazza Martiri della Libertà a Novara, ha realizzato con altri professionisti l’installazione ‘la cameretta’ per Unfolding Pavillon nell’ambito della Biennale di architettura di Venezia, svolge attività di supporto alla didattica alla Facoltà di Architettura di Genova.

Il commento del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi

“Desidero ringraziare la Commissione giudicatrice, i professionisti e i tecnici del Comune di Reggio Emilia per il lavoro svolto in questi mesi al fine di espletare il Concorso di progettazione per l’Intervento di restauro e valorizzazione del Parco e del Giardino segreto della Reggia di Rivalta. E desidero altresì ringraziare gli esperti del Politecnico di Milano, che hanno curato il percorso partecipato con i cittadini portatori di interesse, elemento a sua volta fondativo del progetto che oggi è stato decretato vincitore. Il bando che abbiamo indetto ha assunto la qualità progettuale quale valore centrale, in un percorso che è stato trasparente, aperto e di rilievo internazionale, come è giusto che sia per un bene culturale e collettivo di questo rilievo”.

Così il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, intervenuto stamani a seguito della proclamazione del raggruppamento temporaneo di professionisti “Openfabric – F&M Ingegneria spa – Alessandro Parodi – Fabrizio Polimone” vincitore del Concorso.

“Era importante – ha proseguito il sindaco – connettere l’evidenza e l’identità storica del luogo con la contemporaneità, ovvero con la sensibilità e la domanda di fruibilità oggi fortemente presenti nella comunità, che già da tempo fa vivere questa bellissima realtà, con migliaia di frequentatori e diverse iniziative, da quelle di quartiere a quelle di valenza cittadina: è l’aspetto forse più delicato e, a quanto risulta dall’esito di oggi, la proposta progettuale preliminare ha considerato e rispettato questi temi.

“Quello sulla Reggia di Rivalta, in questo caso il Parco e il Giardino segreto – ha concluso il sindaco – è un intervento strategico fondamentale per la nostra città. In esso, nell’ambito del Progetto nazionale Ducato Estense che lega Reggio Emilia a Ferrara e Modena, la città ripone aspettative importanti: valorizzare le peculiarità storiche e ambientali, il protagonismo dei cittadini che ci hanno lavorato in questi anni, gli aspetti ludici e culturali, l’attrattività turistica del territorio, la riconnessione di spazi urbani e peculiarità paesaggistiche rilevanti. Ora non resta che continuare con entusiasmo il lavoro con i volontari, coi reggiani interessati a dare un contributo propositivo e con i professionisti per la realizzazione dell’opera”.