Nell’attesa della grande mostra ‘Antonio Fontanesi e la sua eredità’, che si terrà a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia dal prossimo aprile, prosegue nella Sala del Tricolore del Municipio (piazza Prampolini 1) il ciclo di conferenze’Aspettando Fontanesi’, incentrato sulle più importanti mostre dedicate ai maestri e alla pittura dell’Ottocento in questo momento in corso a Ferrara, Milano, Torino, Forlì.

Con questo scambio culturale, animato dagli interventi di studiosi, curatori delle mostre e direttori di Gallerie e Musei, Reggio Emilia inizia così un percorso di avvicinamento alla retrospettiva sul Fontanesi, ‘indagando’ sugli autori e l’ambiente artistico ‘respirati’ dal pittore e incisore reggiano.

‘Aspettando Fontanesi’ è promosso e organizzato dai Musei Civici in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Reggio Emilia, Apt Servizi, ed è composto da quattro incontri, uno al mese da dicembre 2018 a marzo 2019, cioè sino a ridosso dell’inaugurazione della grande mostra sul pittore reggiano, e saranno tutti al venerdì, con ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).

Il prossimo incontro, in programma venerdì 11 gennaio alle ore 18, è a cura di Fernando Mazzocca curatore della mostra Romanticismo che si svolge a Milano, alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala e al Museo Poldi Pezzoli fino al 17 marzo 2019, prima mostra dedicata al contributo italiano al movimento che ha cambiato, nel corso della prima metà dell’Ottocento, la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale.

Milano – che tra le grandi città d’Italia è quella che ha avuto in quegli anni la maggiore vocazione europea – è stata uno dei centri della civiltà romantica, sia per quanto riguarda le arti figurative, che sul versante letterario e musicale. Pensiamo alle esposizioni d’arte, ai grandi collezionisti, alle imprese editoriali, ai teatri – tra cui La Scala – e a protagonisti come Foscolo, Manzoni, Rossini, Hayez e Verdi.

L’esposizione celebra l’identità e il valore del Romanticismo italiano, in rapporto a quanto si andava manifestando nel resto d’Europa – in particolare in Germania, nell’Impero austriaco, in Inghilterra e in Francia – tra il Congresso di Vienna e le rivoluzioni che nel 1848 sconvolsero il vecchio continente. Le opere esposte alle Gallerie d’Italia di Milano e al Museo Poldi Pezzoli documentano un periodo che va dai fermenti preromantici fino alle ultime espressioni di una cultura che, almeno nel nostro Paese, avrà termine con la realizzazione dell’unità d’Italia e l’affermazione del Realismo, che del Romanticismo rappresenta l’antitesi.

In mostra, i dipinti dei maggiori interpreti della pittura romantica: Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Giovanni Carnovali detto Il Piccio, Massimo d’Azeglio, Giovanni Migliara, Angelo Inganni, Giuseppe e Carlo Canella, Ippolito Caffi, Salvatore Fergola, Giacinto Gigante, Pitloo, Domenico Girolamo Induno. Tra le sculture spiccano i lavori di tre straordinari maestri: Lorenzo Bartolini, Pietro Tenerani e Vincenzo Vela.

Non mancano grandi artisti di diversa nazionalità attivi in Italia, come Caspar David Friedrich, Franz Ludwig Catel, Jean-Baptiste Camille Corot, William Turner, Friedrich von Amerling, Ferdinand Georg Waldmüller, Karl Pavlovič Brjullov, che permettono di approfondire le relazioni intercorse tra il Romanticismo italiano e quello europeo.