In anticipo di un anno rispetto alla tabella di marcia. È andato avanti a ritmi serrati ed è arrivato alla fase conclusiva il piano di rafforzamento del servizio di elisoccorso notturno voluto dalla Regione Emilia-Romagna per garantire ai cittadini, soprattutto nelle zone montane, più periferiche e di difficile accesso, soccorsi sempre più tempestivi e trasporti in ospedale sempre più veloci. 

Dovevano essere attivate entro il 2019, e invece sono già operative 180 piazzole, da Piacenza a Rimini, destinate al decollo e all’atterraggio notturno degli elicotteri. 17 sono le elisuperfici illuminate e quindi espressamente dedicate al volo di notte, 163 le aree non illuminate dove è possibile atterrare grazie all’innovativo mezzo dotato di tecnologia NVG (Night Vision Goggles, visori a intensificazione di luce posizionati sui caschi dei piloti): un elicottero che consente di intervenire in piena sicurezza anche nelle basi non illuminate con modalità analoghe a quelle diurne, e che in Emilia-Romagna è diventato operativo dal 15 agosto dello scorso anno.

I numeri sono stati illustrati in Regione, in Commissione assembleare Sanità, dalla direttrice generale dell’Assessorato alle Politiche per la salute, Kyriakoula Petropulacos.  

“Avere raggiunto questo obiettivo con un anno di anticipo- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi– è un risultato di cui siamo molto soddisfatti, perché stiamo parlando di un servizio che in molti casi può fare la differenza nel salvare una vita umana. Il piano, definito assieme alle Conferenze territoriali socio-sanitarie e alle Aziende sanitarie, passava attraverso l’adozione della tecnologia di ultima generazione NVG e l’incremento delle piazzole. L’obiettivo originario era quello di arrivare a 142 basi, poi abbiamo ulteriormente alzato la mira puntando a 180 entro il 2019, e invece già ci siamo. Adesso guardiamo avanti- aggiunge l’assessore- con un duplice obiettivo: implementare ulteriormente le aree di decollo e atterraggio per l’elisoccorso notturno e puntare per il futuro sulle rotte ‘PBN’ (Performance Based Navigation), cioè su voli che potranno essere effettuati anche in condizioni di scarsissima visibilità, ma sempre nel rispetto assoluto della sicurezza. Grazie anche- conclude Venturi- all’altissimo livello di formazione, addestramento ed esperienza dei piloti e del personale del 118”.

I dati mostrano che in 5 mesi, dal 15 agosto 2018 al 15 gennaio 2019, sono state effettuate 155 missioni, per 166 ore di volo e 139 pazienti trasportati in ospedale, con una media di 1,02 interventi a notte contro lo 0,2 del 2017, quando fu avviato il servizio di eliambulanza notturna: 3 nella provincia di Piacenza, 8 a Parma, 6 a Reggio Emilia, 52 a Modena, 59 a Bologna, 18 a Ferrara, 2 a Ravenna, 2 a Forlì-Cesena, 2 a Rimini e 3 extra regione.

La maggior parte dei trasporti, 64, ha avuto come destinazione l’ospedale Maggiore di Bologna, seguito dai 28 dell’ospedale Civile di Baggiovara (Mo) e dai 16 del Maggiore di Parma. 9 interventi si sono conclusi all’ospedale S. Anna di Cona (Fe) e 8 al Policlinico di Modena, 5 al Bufalini (Fc), 3 al S. Orsola di Bologna, 2 a Pavullo (Mo), 2 al Santa Maria Nuova (Re), 1 al Santa Maria delle Croci (Ra) e 1 fuori regione.  11 missioni si sono concluse con il trasporto del paziente via terra, mentre in 5 casi i pazienti sono deceduti sul posto.

Degli interventi effettuati, il 45% (63 servizi) ha riguardato una patologia traumatica, il 19% (27 servizi) neurologica, il 14% (20 servizi) cardiovascolare. Altri interventi hanno riguardato: 12% (16 servizi) una patologia ostetrico-ginecologica e il 6% altre patologie.

Il servizio di elisoccorso in Emilia-Romagna
L’inizio dell’attività di soccorso con gli elicotteri risale al 14 giugno 1986: viene attivata a Bologna (ospedale Maggiore) la prima base di elisoccorso regionale, cui fanno seguito l’apertura della base di Ravenna (ospedale Santa Maria delle Croci, 4 luglio 1987) e di Parma (ospedale Maggiore, 17 luglio 1988). Nel 2000 si aggiunge quella di Pavullo nel Frignano (Modena), caratterizzata dalla presenza di un elicottero dotato di verricello e di personale, oltre a quello sanitario, appartenente al Soccorso alpino. A partire dal primo giugno 2017 viene utilizzata una eliambulanza 24 ore su 24 (con estensione del servizio della base di Bologna), e quindi anche di notte, grazie alla realizzazione delle prime 17 aree idonee al decollo e all’atterraggio notturno. In regione sono 4 gli elicotteri operativi, di cui 1 dotato di tecnologia NGV entrato in servizio il 15 agosto 2018.