Dopo aver navigato per giorni in Internet era riuscito a trovare il set di valigie per la sua moto BMW ad un prezzo ritenuto conveniente pari a 220 euro. Peccato per il 46enne reggiano che il set di valigie per moto l’abbia visto solo nella fotografia dell’inserzione online in quanto il truffatore con cui si è imbattuto, intascato i soldi gli ha dato buca sparendo nel nulla. L’uomo infatti, grazie ad un’inserzione associata a una mail e un’utenza telefonica dove intavolare le trattative e una carta prepagata dove ricevere i soldi, dalla provincia di Catania si è insidiato nei principali siti di annunci commercializzando a prezzi assolutamente convenienti valige per motocicli.

Le trattative correvano inizialmente via mail e poi telefonicamente. Quando sulla carta prepagata veniva accreditato l’intero importo richiesto il gioco era fatto in quanto alla vendita non corrispondeva la spedizione della merce. Tuttavia quando l’acquirente cercava di contattare il venditore per lamentare il ritardo il truffatore poi non rispondeva più. Un vero imprenditore del raggiro il 48enne catanese scoperto dai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce che lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di truffa.

La vittima, un 46enne reggiano, con l’intento di fare un affare ha risposto ad un annuncio online acquistando un set completo di valige per la sua moto BMW pattuendo un prezzo di 220 euro. Dopo aver contattato via mail l’inserzionista e aver parlato telefonicamente con l’uomo il 46enne rassicurato ha chiuso l’acquisto versando, tramite bonifico sulla carta prepagata fornita dai truffatori, l’importo richiesto pari a 220 euro per poi, dopo iniziali scuse circa i motivi del ritardo della spedizione del motore non ricevere quanto acquistato. Materializzato di essere rimasto vittima di un raggiro l’uomo si è presentato ai carabinieri della stazione di Via Adua formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra la mail associata all’inserzione, l’utenza telefonica usata per la compravendita e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i Carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno odierni indagato con a carico una sfilza di precedenti specifici, nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa per la cui ipotesi di reato venivano quindi denunciato alla Procura reggiana.