La tendenza negativa delle vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna nel quarto trimestre 2018 è risultata più contenuta con una perdita dello 0,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. L’alleviarsi della tendenza negativa si è riflesso in un alleggerimento del saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite che risale da -15,0 a -11,1 punti. Tenuto conto della stagionalità, le attese sono orientate a una sensibile riduzione delle vendite nel corso del primo trimestre 2019: il saldo delle valutazioni è crollato da +9,9 punti a quota -20,5. Il 2018 si è chiuso con una riduzione delle vendite dell’1,6 per cento, che segue la più contenuta flessione dello 0,5 per cento nel 2017. Questo emerge dall’indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Le tipologie

Il dettaglio specializzato non alimentare ha accusato la flessione più ampia delle vendite, facendo segnare un -1,3 per cento. Per il dettaglio specializzato alimentare la correzione è stata lievemente più contenuta -1,1 per cento, mentre iper, super e grandi magazzini hanno confermato la tendenza positiva del trimestre precedente con un leggero aumento dello 0,7 per cento.

La dimensione delle imprese

I dati mostrano una correlazione positiva dell’andamento delle vendite con la dimensione aziendale. La piccola distribuzione accusa un calo dell’1,9 per cento, la media dimensione ha registrato una correzione dell’1,0 per cento, mentre le imprese con almeno 20 addetti hanno ottenuto un lieve aumento delle vendite (+0,3 per cento). Il Registro delle imprese. La pressione sulla base imprenditoriale si è rafforzata. Alla fine dell’anno erano attive 44.757 imprese del dettaglio, in calo del 2,0 per cento (910 unità) rispetto a un anno prima. A livello nazionale la tendenza negativa è risultata leggermente più contenuta (-1,5 per cento). L’andamento negativo è dato dall’ampia riduzione delle ditte individuali (-777 unità) e da quella più rapida delle società di persone (-3,3 per cento, -320 unità), le quali risentono dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata che determina la crescita delle società di capitale (+4,4 per cento, +196 unità).