“La Sala Ibrida è un patrimonio di tutti i cittadini ed è utilizzata per attività programmate e in urgenza in base a una valutazione di appropriatezza da parte del medico di Pronto Soccorso e anestesista. Costituisce una risorsa importantissima per l’attività chirurgica complessa programmata ed un’opportunità in casi estremamente selezionati di pazienti traumatizzati stimati in circa 10/12 all’anno e, dati alla mano, possiamo dire che tra questi non compaiono se non eccezionalmente donne in gravidanza e bambini. È comunque la gestione unica dei due ospedali che assicura la costante collaborazione e integrazione tra i professionisti e che consente di assistere il paziente nell’ospedale più attrezzato facendo semmai muovere i professionisti”.

Lo ha spiegato l’assessora a Welfare e Sanità Giuliana Urbelli rispondendo in Consiglio giovedì 21 marzo a un’interrogazione di Adolfo Morandi (FI) che ha chiesto “di sollecitare la direzione Ausl a lasciare al medico in autoambulanza la decisione di recarsi nel Pronto soccorso più vicino e idoneo;  di sollecitare assessore regionale e direzione Policlinico a valutare di spostare i reparti di Ginecologia-Maternità e Pediatria a Baggiovara, per consentire anche a donne in gravidanza e bambini con gravi traumi l’utilizzo della Sala Ibrida; di sollecitare l’assessore regionale a valutare la sospensione degli stanziamenti al Policlinico per una nuova Palazzina Materno Infantile e, in seconda istanza, di sollecitarlo affinché provveda a dotare anche il Policlinico di una Sala Ibrida”. Morandi ha infine chiesto se, in caso contrario, “non ritenga che il Policlinico sarebbe sempre più un Ospedale per le cronicità, con un pronto soccorso meno attrezzato per affrontare i traumi gravi”.

La scelta di identificare il Policlinico come hub per la gestione del trauma nella donna in gravidanza e nel bambino è motivata dalla presenza di specialità come la Terapia Intensiva Neonatale, la Chirurgia pediatrica, la Pediatria, la Terapia Intensiva pediatrica, l’Ostetricia e la Ginecologia oltre all’Ortopedia, alla Chirurgia della mano e al Maxillo-facciale, che sono le specialità più spesso coinvolte in caso di traumi nei bambini. Queste specialità – ha detto Urbelli – agendo in rete con il Trauma Service di Baggiovara, assicurano massima competenza per assistere due tipologie di pazienti che hanno caratteristiche particolari, le donne in gravidanza e i bambini appunto.

Intervenendo, poi, sulla competenza e sicurezza per i pazienti politraumatizzati che accedono al Pronto Soccorso del Policlinico, l’assessora ha osservato che in medicina è la casistica trattata a caratterizzare la struttura più adatta per gestire un problema clinico. Il Pronto Soccorso del Policlinico gestisce una media di 14.000 traumi ogni anno (tra adulti e bambini), oltre il 20% degli accessi totali. Tra questi, i traumi più gravi sono in media 40 all’anno; negli ultimi tre anni, nessuno di questi ha presentato caratteristiche tali da necessitare il trattamento in sala ibrida.

Dal 2009 ad oggi, il Policlinico ha trattato una media annua di oltre 4.600 casi di bambini traumatizzati i quali, per la maggior parte, presentavano problematiche di competenza, oltre che dell’Ortopedia, anche della Chirurgia della mano, della Chirurgia pediatrica e del Maxillo-facciale. Nello stesso periodo le donne in gravidanza con traumi sono state 152, di cui solo 5 ricoverate in Ostetricia ed Ortopedia e nessuna con traumi gravi.

Il Policlinico di Modena risulta adeguato a gestire i traumi dei bambini e delle donne gravide perché sono presenti le competenze e le tecnologie appropriate. In ogni caso – ha proseguito l’assessore – se necessario, pur nella certezza che la qual cosa sarà rarissima, l’equipe del Policlinico potrà utilizzare la sala ibrida per urgenze traumatologiche anche per le mamme e i bambini.

Il consigliere Morandi “assolutamente insoddisfatto della risposta” ha replicato: “Ci conferma che non c’è alcuna intenzione di modificare l’attuale assetto e programmazione degli ospedali, eppure che c’è chi sostiene che l’attuale sistema abbia delle pecche. Resta il fatto che se c’è un trauma grave su donne in gravidanza e bambini, i pazienti vengono portati al Policlinico, ma in caso di emergenza, i ritardi possono avere conseguenze molto gravi. Ecco perché ritengo che converrebbe portare tutte le specialità a Baggiovara. Vi siete convinti della necessità della gestione unica – ha concluso – ma ancora non siete arrivati a definire come devono svolgersi le funzioni dei due ospedali per rispondere meglio al benessere della collettività modenese”.