I consumi di frutta e verdura degli italiani sono aumentati di quasi un miliardo di chili nell’ultimo decennio facendo registrare nel 2018 il record del periodo per un quantitativo complessivo nel carrello di 8,7 miliardi di chili. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti presentata in occasione dell’inaugurazione del Macfrut il Fruit & Veg Professional Show di Rimini con il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini nell’ambito dell’incontro “Ortofrutta: innovazione, politiche e consumi” alla sala Neri 2 – Expo Center.

La spinta al consumo è avvenuta per effetto soprattutto delle preferenze alimentari dei giovani che – sottolinea la Coldiretti – fanno sempre più attenzione al benessere a tavola con smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o anche a casa grazie alle nuove tecnologie. Se le mele a livello nazionale – precisa la Coldiretti – sono state il frutto più consumato, al secondo posto ci sono le arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell’ordine le patate, i pomodori e le insalate/indivie. In crescita la spesa per gli ortaggi freschi pronti al consumo (la cosiddetta IV gamma) che chiudono il 2018 con una crescita a valore del +5% rispetto all’anno precedente con quasi 20 milioni di famiglie acquirenti, secondo Ismea. Tra le tendenze si registra il forte aumento degli acquisti diretti dal produttore dove nel corso del 2018 hanno fatto la spesa 6 italiani su dieci almeno una volta al mese secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

A sostenere la domanda – sostiene la Coldiretti – è la spinta dell’innovazione, in scena a Macfrut, dal campo allo scaffale. Dai sensori in campo per ottimizzare il ciclo colturale delle produzioni al vassoio con airbag per non ammaccare la frutta pronta al consumo fino alle nuove combinazioni tra frutta e formaggi nel ready to eat.

La ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta straniera e a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura Made in Italy secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, visto che l’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Basti pensare che il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari è stato pari al 4,7% rispetto alla media Ue dell’1,2% e ad appena lo 0,4% dell’Italia secondo le elaborazioni Coldiretti sulle analisi relative alla presenza di pesticidi rilevati sugli alimenti venduti in Europa effettuata dall’Efsa. In altre parole – precisa la Coldiretti – i prodotti extracomunitari sono 4 volte più pericolosi di quelli comunitari e 12 volte di quelli Made in Italy per quanto riguarda la presenza di residui chimici oltre i limiti.

Proprio in quest’ottica questa sera presso lo stand di Coldiretti Emilia Romagna, che ospita rappresentanti di SIS, Società Italiana Sementi, di Bonifiche Ferraresi, Unaproa e dei consorzi della Patata Dop di Bologna, dell’Aglio di Voghiera Dop e dello Scalogno di Romagna IGP, verrà servito il primo aperitivo con arachidi 100% italiane, prodotte da SIS e quindi garanzia di salubrità e di assenza di sostanze nocive, come le aflatossine presenti invece sempre nelle arachidi di importazione cinesi ed egiziane.