Potenziamento del Pronto soccorso di Mirandola con più personale e una sperimentazione per un’area di cure intermedie che possa agevolare le persone in attesa di ricovero o dimissioni. In più, la creazione a Mirandola di un percorso di riferimento per la cura del tumore al polmone. Due progetti discussi oggi in un incontro all’Ospedale Santa Maria Bianca, alla presenza della Direttrice generale della Sanità regionale.

Per il Pronto Soccorso la Direzione sanitaria è già al lavoro con l’obiettivo di aumentare il personale al Triage ed estenderlo alle 24 ore, con sei infermieri in più per migliorare la presa in carico già dal prossimo 1 luglio, e assicurare al contempo il personale interamente dedicato all’Emergenza Territoriale (ambulanza e automedica di stanza a Mirandola). Parallelamente, è in corso di sviluppo la progettazione di un’area intermedia di supporto al Pronto Soccorso per ridurre i tempi di permanenza, agevolando sia le operazioni di dimissione, sia quelle di ricovero da parte delle unità operative.
Già nei prossimi giorni lo studio di fattibilità per individuare la collocazione del servizio, coerente con l’attività svolta e con l’imminente cantiere della Casa della Salute: uno spazio tutto nuovo, confortevole e presidiato da infermieri specializzati attenti alla sicurezza e ai bisogni dei pazienti e dei loro famigliari, che potrà accogliere chi è in attesa di ricovero e chi, dimesso dall’ospedale o dal Pronto Soccorso, è in attesa di ritornare alla propria abitazione o in un’altra struttura, supportando anche i cittadini nella pianificazione del rientro e dei trasporti. In tal modo sarà anche agevolata la collaborazione con il PUASS (Punto unico di accesso socio-sanitario), che sarà rafforzato, per un’assistenza continuativa tra ospedale e territorio e la promozione di percorsi di dimissioni protette. L’area si avvarrà di una gestione infermieristica attiva h12 (6 giorni su 7).

Mirandola è già il punto di riferimento per la diagnosi e la gestione clinica dei pazienti affetti da tumore al polmone grazie al percorso diagnostico terapeutico e assistenziale (PDTA) di area che vede nell’Unità operativa di Pneumologia del Santa Maria Bianca il suo snodo fondamentale.
L’obiettivo, condiviso con la Regione Emilia-Romagna, è potenziare e valorizzare la grande esperienza acquisita negli ultimi anni dall’équipe e l’attività diagnostica, che utilizza tecnologie all’avanguardia (come l’EBUS: Endo Bronchial Ultra Sound), frutto anche delle donazioni della Comunità Mirandolese.
Nell’area nord della Provincia, il PDTA della patologia oncologica toraco-polmonare costituisce il secondo per volume di attività tra tutti i percorsi, con 120 casi di tumore presi in carico sui distretti di Carpi e Mirandola e un totale di circa 200 pazienti che, ogni anno, afferiscono ai Day Hospital oncologici di Carpi e Mirandola. La maggior parte delle diagnosi invasive è eseguita dalla Pneumologia di Mirandola con assistenza anestesiologica; la presenza, sempre a Mirandola, della Citopatologia, consente di valutare in tempo reale l’adeguatezza del prelievo ed evitare così di ripetere l’esame; a ciò si aggiunge l’ottima qualità dell’offerta radiologica mirandolese, con livelli d’eccellenza quanto alla diagnostica polmonare.
Sfruttando queste potenzialità, l’Azienda USL di Modena si impegnerà a investire da una parte sul personale medico della Pneumologia e sul potenziamento dell’offerta di diagnostica con EBUS, puntando sulla diminuzione dei tempi d’attesa. Dall’altra sul raccordo tra i diversi specialisti per la discussione dei casi, nell’ottica della creazione di un’équipe multidisciplinare. Ciò anche con il supporto di strumenti informatici come piattaforme di teleconferenza capaci di integrare dati e immagini sanitarie garantendone sempre la sicurezza, l’istituzione di figure di riferimento (case manager) per il paziente in grado di accompagnare l’intero percorso, di visite in compresenza per chi deve sottoporsi a trattamenti combinati (farmacologici, radioterapici e chirurgici).