Prima armato di un manganello se l’è presa con un barista e i suoi collaboratori “colpevoli” di non avergli servito da bere, poi ha opposto resistenza ai militari che lo stavano conducendo in caserma. Denunciato per porto abusivo di armi e resistenza a pubblico ufficiale è stato condotto in ospedale avendo accusato malessere in caserma.

Dimesso dopo le cure non contento di quanto aveva già commesso ritornava sul posto questo volta con in mano una cavo d’acciaio aggrovigliato con il quale danneggiava un’autovettura in transito. Subito bloccato dai carabinieri della sezione radiomobile veniva messo in sicurezza e condotto in caserma unitamente a un amico in sua compagnia che alla vista dei militari tentava di disfarsi di un coltello a serramanico immediatamente rinvenuto e sequestrato dai carabinieri.

Il tunisino ubriaco, un 19enne residente a Reggio Emilia, veniva denunciato per danneggiamento e porto abusivo di armi mentre l’amico egiziano 20enne abitante in città veniva denunciato per porto abusivo di armi risultando, grazie all’analisi del sistema di videosorveglianza, estraneo al danneggiamento dell’auto in transito. La vicenda, verificatasi in due tempi, è avvenuta l’altra notte nel centro storico di Reggio Emilia. Poco primadelle2.00 il tunisino recatosi in un bar chiedeva da bere pur essendo vistosamente ubriaco. Al diniego del barista andava in escandescenza tanto da non esitare ad estrare un manganello telescopico per cercare di aggredire barista e collaboratori che riuscivano a disarmarlo consegnando l’esagitato ai carabinieri della sezione radiomobile di Reggio Emilia nel frattempo intervenuti. Il giovane condotto in caserma dopo le formalità di rito, propedeutiche alla sua denuncia e al sequestro del manganello, accusava malessere tanto che i militari gli assicuravamo i soccorsi a mezzo del 118 che conduceva il ragazzo in ospedale. Dopo essersi allontanato arbitrariamente  dal luogo di cura unitamente ad un amico egiziano ritornava in centro storico brandendo un cavo d’acciaio. Dopo aver danneggiato un auto intransito veniva fermato dai carabinieri che nella circostanza dopo averlo disarmato lo conducevano in caserma unitamente all’amico che alla vista dei carabinieri cercava di disfarsi di un coltello a serramanico, lungo 19 cm di cui 9 di lama, recuperato e sequestrato dai carabinieri.