Dalle prime ore dell’alba è in corso un’operazione antimafia della Squadra Mobile della Questura di Bologna – con la collaborazione delle Squadre Mobili delle principali provincie dell’Emilia-Romagna e della Squadra Mobile di Bergamo ed il coordinamento del Servizio Centrale Operativo –  che vede più di 200 uomini e donne della Polizia di Stato impegnati nell’esecuzione di numerosi fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bologna, nei confronti degli appartenenti all’organizzazione mafiosa nigeriana M.A.P.H.I.T.E., operante in tutta l’Emilia-Romagna.

L’indagine, avviata nel 2017 grazie anche alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, ha consentito di ricostruire ruoli, gradi, gerarchie e regole di funzionamento all’interno dell’organizzazione criminale, nonché i diversi reati che hanno permesso all’organizzazione stessa la propria sopravvivenza ed il dominio in alcuni ambiti criminali: spaccio di sostanze stupefacenti, uso indebito di strumenti di pagamento elettronico, oltre a frequentissimi e violenti scontri con organizzazioni criminali nigeriane contrapposte.

Tipico e conosciuto soltanto dagli adepti il modo di comunicare; rituale e prestabilito il modo di ingresso all’interno dell’organizzazione, di affiliazione, rigidissime le regole di comportamento e puntualmente codificate che ripercorrono in parte quelle più conosciute delle organizzazioni di tipo mafioso italiane.

I provvedimenti restrittivi ed una serie di perquisizioni, disposte sempre dalla DDA-Procura della Repubblica di Bologna, sono stati eseguiti nelle città di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Forlì, Cesena, Ravenna e Bergamo.