Foto: Davide Gazzotti

Il Comune di Bologna ha tagliato il primo traguardo del percorso di candidatura dei portici a Patrimonio dell’Umanità UNESCO: il 12 settembre scorso è arrivato a destinazione il dossier preliminare con il quale la città sancisce l’inizio formale della corsa al riconoscimento più prestigioso del mondo. Il dossier, diviso in 9 capitoli per un totale di 400 pagine in inglese, è stato spedito al Ministero per i beni e le attività culturali e entro il 30 settembre anche al Centro del Patrimonio Mondiale Unesco. Ora il Comune attende la prima valutazione: da Parigi infatti è previsto entro Natale l’esito della verifica di completezza che l’UNESCO deve effettuare sugli elaborati inviati. Dopo di che si procederà alla consegna definitiva della documentazione, scadenza fissata a febbraio.

Il dossier preliminare non è obbligatorio ma il Comune di Bologna ha deciso di impegnarsi a consegnarlo per poter poi raffinare la documentazione e inserire eventuali dettagli utili a completare la candidatura formale. Il dossier è redatto dal Gruppo di lavoro istituito dal Sindaco Virginio Merola nel 2018, affiancato dalle Istituzioni Musei e Biblioteche, la consulenza della Fondazione Links di Torino e il contributo scientifico dell’Università di Bologna. La redazione definitiva del dossier è sostenuta con un contributo di centomila euro dalla Fondazione Carisbo. Tale finanziamento rappresenta per la Fondazione Carisbo un ulteriore atto concreto a sostegno dell’impegno collettivo che tutta la città sta esprimendo, grazie alla sinergia delle istituzioni che collaborano con grande determinazione per il buon esito della sfida – avendo l’Italia il primato nella lista dei beni culturali e naturali già patrimonio comune dell’umanità –, che vede protagonista uno tra i monumenti più significativi e simbolici dell’intera città di Bologna.

Il Piano di gestione di un patrimonio lungo 62 chilometri
Il Sistema Informativo Territoriale ha elaborato la planimetria dei 62 chilometri di portici che si snodano lungo tutta la città, e il colpo d’occhio fotografa un patrimonio corale e presente ovunque, sia in centro che in periferia. Se infatti 42 chilometri si trovano nel cuore antico di Bologna, gli altri 20 interessano tutta la città fuori dai viali. Il censimento è stato possibile anche grazie alle segnalazioni dei cittadini che hanno risposto all’appello diffuso dal Comune attraverso i suoi profili social (Facebook, Instagram, Twitter): in tanti hanno mandato le immagini e segnalato i tratti di portici periferici meno conosciuti ma che dimostrano che questa tipologia architettonica di antica origine non è mai stata abbandonata, anzi è sopravvissuta alle evoluzioni e trasformazioni della storia. Oltre tutto, i 20 chilometri censiti fuori dal centro storico sono frutto di una selezione piuttosto severa perché riguardano solo i portici che hanno una valenza di uso pubblico, con presenza di esercizi commerciali, e non per esempio tutti quelli che hanno come unica funzione l’accesso agli edifici.

Per le esigenze di conservazione generale dei portici, con il supporto di una apposita Cabina di Regia, sarà definito un Piano di gestione, come previsto dalle regole UNESCO. Il Piano di gestione è uno strumento di coordinamento finalizzato a tutelare efficacemente l’eccezionale valore universale del bene ed è stato elaborato non solo sui portici in sé ma anche sulla cosiddetta buffer zone, ovvero i territori cuscinetto che connettono i tratti dentro un unico percorso di fruizione. Per perfezionare il Piano di gestione e ricevere suggerimenti e idee da tutti i cittadini, i consulenti di Links saranno in città dal 23 al 27 settembre e tutti coloro che vogliono incontrarli, anche solo per avere informazioni sul percorso di candidatura, potranno farlo mandando una mail a candidaturaporticiunesco@comune.bologna.it per prendere un appuntamento. I consulenti saranno presenti dalle 10 alle 18 nella sede della Fondazione per l’Innovazione Urbana accessibile dal Cortile Guido Fanti di Palazzo d’Accursio.

La Cabina di Regia, coordinata dal Comune di Bologna, con funzione di pilotaggio del progetto di candidatura e del futuro sito, è aperta alla partecipazione di tutte le istituzioni e le forze sociali ed economiche della città. A oggi ne fanno parte: Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna, Ministero per i beni e le attività culturali (uffici centrali e organi periferici), Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Arcidiocesi di Bologna, Fondazione Carisbo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Camera di Commercio, Banca d’Italia, Acer, Comando provinciale dei Carabinieri di Bologna, Bologna Welcome. La prossima riunione della Cabina di Regia è in programma il 25 settembre prossimo.

I portici alla Settimana europea della mobilità
Con tre appuntamenti a loro dedicati, i portici sono protagonisti anche alla Settimana europea della mobilità in programma a Bologna dal 16 al 22 settembre. La giornata “Camminare sotto i portici” sarà sabato 21 settembre. Si comincia alle 16.45 al Mobility Village allestito in Piazza Maggiore con l’incontro dal titolo “I portici: candidatura UNESCO e un’altra maniera di viaggiare”. L’assessore Valentina Orioli presenterà la candidatura dei portici e il turista norvegese Geir Tore Aamdal racconterà la sua esemplare esperienza turistica: percorrere tutti i portici di Bologna con sua figlia. Alle 17.45, con partenza da Piazza Maggiore, passeggiata lungo i portici con i consulenti della Fondazione Links che racconteranno la storia e il motivo della scelta di cinque dei dodici tratti candidati all’UNESCO. Infine alle 20, nel Cortile Guido Fanti di Palazzo d’Accursio, Francesco Ceccarelli, docente di storia dell’architettura all’Università di Bologna, racconterà la storia architettonica dei portici e il loro eccezionale valore universale.