Il convegno inaugurale della trentasettesima edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, in programma lunedì 23 settembre alle ore 11.00 all’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di Bologna, ha come titolo: “Ceramica: salubrità degli ambienti, tra crescita sostenibile e guerre commerciali”. L’incontro è introdotto dai saluti del presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari;  sul palco il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, l’editorialista di Repubblica Federico Rampini ed il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani. Modera l’incontro la giornalista Maria Latella.

La ceramica italiana detiene la leadership mondiale delle esportazioni in valore realizzando all’estero l’85% delle vendite con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro che rappresenta oltre l’1% dell’export nazionale. La capacità delle nostre Aziende di competere sui mercati internazionali permette un’occupazione di oltre 25.000 addetti diretti e altrettanti nell’indotto concentrati soprattutto nel distretto emiliano-romagnolo. L’impegno del settore ceramico italiano per la sostenibilità ha portato le nostre produzioni a raggiungere livelli più avanzati delle migliori tecniche disponibili (Best Avaialble Technique – BAT) riconosciute a livello internazionale. Fondamentali in questa direzione sono gli investimenti delle Aziende, che in un’ottica di Industria 4.0 sono stati di oltre 2 miliardi euro negli ultimi quattro anni, e hanno permesso con la conseguente innovazione tecnologica di rendere disponibili per i clienti di tutto il mondo prodotti sempre più performanti e in grado di garantire una migliore salubrità degli ambienti, superiore rispetto ai materiali alternativi. I risultati raggiunti sono stati riconosciuti dalle Autorità di controllo regionali con le quali, nel rispetto dei ruoli, continua una stretta collaborazione sul territorio, che è elemento centrale del nostro Made in Italy.

Aziende, come le nostre ceramiche, che partecipano al Cersaie in un contesto di crescente competitività dei mercati internazionali con ombre recessive sulle economie di molti importanti Paesi, richiedono quanto mai alle Istituzioni risposte affidabili per le sfide che devono affrontare. Questo da decenni non è certamente avvenuto in materia di infrastrutture con colossali ritardi nella realizzazione di necessari collegamenti viari, ferroviari e portuali, ed è ormai indispensabile avviare i cantieri. Anche il costo dell’energia delle imprese ceramiche italiane con la loro vocazione all’export non può più sopportare oneri impropri e crescenti non allineati a quelli dei concorrenti internazionali. Le guerre commerciali in atto tra i maggiori player mondiali creano inevitabili incertezze sui mercati e fanno proliferare barriere tariffarie e non tariffarie, sulle quali è necessaria una forte presa di posizione europea.