È andato al Consorzio di ristoratori Modena a Tavola il prestigioso “Premio Giovanni Nuvoletti” 2019 dell’Accademia Italiana della Cucina riservato “alla persona, ristoratore od organizzazione che abbia contribuito in modo significativo alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale del proprio territorio”. Una assoluta novità che rende ancora più straordinario il valore del riconoscimento che per la prima volta va a un gruppo di ristoratori e non ad un singolo chef.

La consegna ufficiale è avvenuta ieri sera, 9 ottobre, a Modena, durante la cena di gala che si è tenuta presso il Ristorante Europa ‘92.Una serata particolarmente riuscita durante la quale, ancora una volta, è emerso in modo inequivocabile quanto la tavola e il buon cibo rappresentino una straordinaria opportunità per far apprezzare la cultura gastronomica di un territorio. A far gli onori di casa all’evento organizzato sotto l’egida dell’Accademia Italiana della Cucina, istituzione culturale della Repubblica Italiana, il professor Mario Baraldi, Delegato di Modena dell’Accademia Italiana della Cucina.

“Un riconoscimento che ci onora e che ci fa particolarmente piacere perché ad essere premiato è il lavoro di un gruppo di ristoratori che hanno scelto di ispirarsi a valori comuni per contribuire alla promozione di un territorio e dei suoi prodotti attraverso la creatività in cucina. Tutti principi che, sin dalla sua nascita, hanno guidato le iniziative promosse dal Consorzio Modena a Tavola” ha sottolineato non senza emozione il presidente del Consorzio Stefano Corghi che ha scelto di dedicare il premio alla memoria di Alberto Vaccari, amico e collega, tra i fondatori di Modena a Tavola, prematuramente scomparso nel mese di agosto di quest’anno.

“Il Consiglio di Presidenza dell’Accademia Italiana della Cucina e il Presidente Nazionale, Paolo Petroni – ha dichiarato Baraldi – hanno accolto in modo favorevole la proposta della delegazione di Modena di assegnare questo riconoscimento non a un singolo soggetto, ma di premiare i tanti ristoratori che, all’interno del Consorzio Modena a Tavola, perseguono il culto della cucina modenese. Ecco il motivo per cui, alla serata, oltre agli accademici di Modena erano presenti anche la delegazione Terre Modenesi (Delegato Rosalba Caffo Dallari) e la delegazione di Carpi e Correggio (Delegato e Coordinatore Territoriale Emilia, Pier Paolo Veroni). Tra gli obiettivi della serata, non destinata solo ai membri dell’Accademia, sicuramente anche quello di far conoscere e avvicinare le autorità modenesi alla nostra realtà”.

La decisione di premiare il Consorzio Modena a Tavola, oltre a rendere un significativo riconoscimento ai ristoratori, sottolinea la mission e gli obiettivi dell’Accademia stessa, e con evidenza onora e sostiene la visione del suo illuminato fondatore Orio Vergani, di tutelare, difendere e promuovere “quell’infinito mosaico di cucine legate al territorio, al paese, al campanile, alla famiglia”.

Nella stessa serata per espresso desiderio di Paolo Ferrari è stato consegnato anche il “Premio Dino Villani” che viene assegnato ogni anno dall’Accademia al produttore che si sia distinto nella lavorazione artigianale di un prodotto alimentare di rilevante qualità organolettica lavorato con ingredienti di prima qualità, con una ben identificata tipicità locale. Il riconoscimento in questo caso è andato al “Cappellotto del prete” del salumificio Ferrari Erio & C. di Paolo Ferrari, che opera a Modena dal 1958. Il riconoscimento che mette in risalto l’importanza della qualità della materia prima fornita dai produttori ai ristoratori, è stato consegnato a Paolo Ferrari dal Delegato Mario Baraldi unitamente a Roberto Dino Villani, Accademico di Modena e nipote di uno dei fondatori della Accademia Italiana della cucina, Dino Villani.