Ritorna la rassegna dei Musei civici di Modena “Metti l’autunno in Museo”. Iniziative di norma in tutti i fine settimana a Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino, da domenica 20 ottobre, con un appuntamento sulle ultime scoperte sugli “Amanti di Modena”, fino a domenica 8 dicembre col concerto “Scarlatti & il flamenco” a cura di Grandezze e Meraviglie. Un programma di incontri, spettacoli, concerti e laboratori per vivere i musei e approfondire mostre in corso e collezioni.

Si parte domenica 20 ottobre alle 17 con le nuove indagini scientifiche sugli ‘Amanti di Modena’ presentate dagli autori (Lugli di Unimore e Vazzana e Benazzi di Unibo), i cui risultati hanno avuto risonanza internazionale. Nuove tecnologie protagoniste anche all’incontro di sabato 23 novembre che svela le ultime scoperte sulle necropoli romane lungo la via Aemilia grazie alle innovative opportunità diagnostiche messe a disposizione da Tec Eurolab, azienda modenese leader nel settore del testing, insieme a docenti e ricercatori delle Università di Modena e Bologna.

In programma non mancano appuntamenti collegati alle mostre in corso “Tenera è la luce. Oscar Sorgato, un protagonista del chiarismo”, “Fiori Vintage. Abiti e accessori 1920-1980” e “Storie d’Egitto”, che si è arricchita di una nuova sezione dedicata alla ricostruzione 3D del volto della mummia di bambino esposta.

Alla collezione egiziana del Museo Civico si collegano due appuntamenti “da paura” in occasione di Halloween: il Murder Party serale di giovedì 31 ottobre dal titolo “La mummia sussurra nella notte” con “Cicuta / Teatro Barrique” e, nel pomeriggio di venerdì 1 novembre il laboratorio per bambini “Polvere di Mummia e sangue di drago”, a tu per tu con le mummie di “Storie d’Egitto” a preparare pozioni e intrugli. Prenotazione obbligatoria (palazzo.musei@comune.modena.it tel. 059 20133125) per entrambe le iniziative. A tema egizio anche le visite guidate (sabato 26 ottobre e domenica 17 novembre) e due incontri di divulgazione scientifica: sabato 9 novembre con gli antropologi che hanno studiato i resti umani della raccolta e sabato 7 dicembre con Stefano Tortorella, docente alla Sapienza, che illustrerà la fortuna dell’Egitto presso i Romani attraverso l’iconografia.

Domenica 27 ottobre alle 17 e alle 18.15, in due repliche, la mostra “Oscar Sorgato. Tenera è la luce” farà da cornice allo spettacolo teatrale “I perfetti sconosciuti” che parte dai racconti scritti da Roberto Barbolini e Andrea Vitali ispirati a due dipinti dell’artista. L’ingresso costa 5 euro a prenotazione obbligatoria (palazzo.musei@comune.modena.it, tel. 059 20133125). In occasione del finissage della mostra, domenica 10 novembre dalle 16 alle 19, in collaborazione con l’Istituto Venturi, l’iniziativa “Studio fotografico fratelli Sorgato” prevede l’allestimento di un set professionale nelle sale espositive dove famiglie, appassionati e curiosi potranno farsi immortalare nell’atmosfera degli anni Trenta.

Mercoledì 6 e 7 alle 19 e alle 21 saranno riproposte le visite teatrali “Storie dal giardino di pietra” al cimitero di San Cataldo a cura di Cajka Teatro, con racconti di chi ha fatto la storia di Modena: Virginia Reiter, Luigi Albinelli, Alberto Braglia, Cesare Costa (info su costi e prenotazioni cajkateatro@gmail.com; tel. 3450851765).

Sabato 16 novembre alle 17 nella chiesa di Sant’Agostino, con Giorgio Bonsanti e Beppe Zagaglia si presenta “Le chiese e la sinagoga di Modena” (Artioli editore).

Sabato 30 novembre dalle 10 alle 19 la Gipsoteca “Graziosi”, si trasformerà in un’accademia di disegno in cui i visitatori avranno la possibilità di mettersi in gioco con carta e matita per disegnare le opere dell’artista. Nella stessa giornata, dalle 16 alle 19, al Dida sarà in programma il laboratorio di disegno “Disegnare alla maniera di Graziosi” dove famiglie e bambini dai 6 ai 12 anni potranno sperimentare la tecnica utilizzata dall’artista utilizzando fotografie e ritagli originali.

Tra novembre e dicembre, infine, i Musei partecipano a Grandezze e Meraviglie, Festival Musicale Estense, ospitando i concerti “Romantico Barocco” (domenica 24 novembre alle 17), “A’ l’Italiana” (domenica 1 dicembre alle 17) e “Scarlatti & il Flamenco” (domenica 8 dicembre alle 17).

Programma e informazioni sui Musei sono online (www.museicivici.modena.it).

LI CHIAMAVANO “GLI AMANTI DI MODENA”

Gli autori delle ricerche che hanno determinato il sesso (maschile) dei due scheletri sepolti mano nella mano ritrovati dieci anni fa a Modena, racconteranno il loro lavoro in un incontro che si svolgerà domenica 20 ottobre alle 17 al terzo piano di Palazzo dei Musei. Federico Lugli, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con Antonino Vazzana e Stefano Benazzi dell’Università di Bologna, presenteranno gli esiti delle loro ricerche pubblicate su importanti riviste scientifiche, che hanno avuto grande risonanza internazionale. L’appuntamento è a partecipazione libera e gratuita.

La tomba della coppia di scheletri sepolti mano nella mano fu ritrovata a Modena nel 2009 tra viale Ciro Menotti e via Bellini, parte di una necropoli di età tardoantica (V-VII sec. d.C.). Il cattivo stato di conservazione dei resti non aveva reso possibile determinare il sesso dei defunti e, in relazione alla loro esposizione nell’ambito del festival filosofia del 2013 sul tema “Amare” furono detti “Gli amanti di Modena”.

Nel Dicembre 2017 la pubblicazione di una ricerca coordinata dall’Università di Brighton (UK) ha rivelato la possibilità di determinare il sesso di resti scheletrici utilizzando una metodologia, alternativa al Dna, basata sull’analisi di una proteina presente nello smalto dentale. Nei laboratori di Scienze Chimiche e Geologiche di Unimore e del Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Bologna, i ricercatori hanno riprodotto e perfezionato il metodo applicandolo a campioni dentali dei cosiddetti “Amanti di Modena”.

Sepolture doppie di uomini sono documentate dalla preistoria all’età moderna. Generalmente si tratta di guerrieri deposti con le loro armi, ma talvolta la connotazione militare è assente e pertanto risulta difficile comprendere il legame tra i defunti. Nel tardoantico e nell’alto medioevo, seppur raramente attestate, sono note tombe di due defunti di sesso maschile composti con i corpi a contatto (fianco a fianco, le braccia incrociate, le teste inclinate in modo che gli sguardi si incrociassero) Questo rituale, di cui non sono ancora state chiarite le origini e le motivazioni profonde, è diffuso soprattutto tra VI e VII secolo in ambito merovingio dell’Europa Centrale e Settentrionale e corrisponde alla presenza di vincoli famigliari o di gruppo sociale stretti, anche se diversificati (congiunti, guerriero-scudiero).

L’importanza del ritrovamento della sepoltura modenese con i due scheletri spinse Soprintendenza e Musei civici di Modena ad avviare un progetto di restauro e valorizzazione della sepoltura. Nel 2013 in occasione del festival filosofia sull’Amare, al Laboratorio di Antropologia e Dna antico dell’Università di Bologna si eseguì la ricomposizione dei frammenti ossei e l’integrazione di parti mancanti. Dal 2014 la tomba è esposta ai Musei civici al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena.

Per favorire la corretta divulgazione delle ultime scoperte, sono già stati organizzati, su input del Servizio comunale Promozione della città e turismo, incontri di approfondimento con guide e operatori turistici, curati da Silvia Pellegrini, archeologa dei Musei, e con ricercatori di Unimore e Università di Bologna.