L’influenza costituisce un serio problema sanitario per la sua contagiosità e per la possibilità di dar luogo a gravi complicanze. Per tale motivo la vaccinazione antinfluenzale è consigliata vivamente a tutti coloro che appartengono alle categorie considerate a rischio, soprattutto per prevenire le complicanze di particolare gravità e il ricovero in ospedale.

 

Alcuni dati

Durante la campagna di vaccinazione antinfluenzale della scorsa stagione si è registrato un modesto incremento nell’adesione alla vaccinazione da parte della popolazione in tutto il territorio regionale e nazionale.

Nella provincia di Reggio Emilia complessivamente sono state vaccinate 89.855 persone (circa 85.948 l’anno precedente), raggiungendo una copertura vaccinale nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni  del  56,8% ( nella campagna 2017-2018 era stato raggiunto il 56,1 %).

La stagione influenzale 2018-19 ha mostrato un andamento sovrapponibile a quello della maggior parte delle stagioni influenzali, e ha raggiunto una intensità alta. La stima complessiva di persone nella nostra Regione colpite dall’influenza durante tutta la stagione è di circa 579.000, l’incidenza massima si è raggiunta a fine gennaio.

In regione sono stati registrati 172 casi gravi con 57 decessi: nella maggior parte dei casi hanno coinvolto persone con fattori di rischio, nella maggior parte dei casi  non vaccinate.

E’ quindi particolarmente importante che le persone più esposte al rischio di gravi complicanze ricevano la vaccinazione antinfluenzale.

 

Il vaccino

Il vaccino è abitualmente ben tollerato: gli effetti collaterali sono in genere modesti e presenti prevalentemente alla prima somministrazione.

La vaccinazione si esegue in unica dose per tutte le età con esclusione dell’età infantile.

In base ai riscontri epidemiologici e in conformità con le raccomandazioni diramate dall’OMS, il vaccino antinfluenzale da utilizzare nella campagna 2019-2020 è un vaccino quadrivalente contenente i seguenti antigeni:

– antigene analogo al ceppo A/Brisbane/02/2018 (H1N1)pdm09;

– antigene analogo al ceppo A/Kansas/14/2017 (H3N2);

– antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria/2/87);

– antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata 16/88).

Il vaccino trivalente non contiene l’antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata16/88).

 

La vaccinazione viene effettuata gratuitamente alle persone appartenenti alle categorie a rischio:

  • negli ambulatori dei medici di medicina generale, durante gli orari indicati dai singoli medici ai propri assistiti
  • a libero accesso negli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica negli orari sotto indicati a partire dai 11 anni di età (nati nell’anno 2007 ed anni precedenti)
  • su invito  nei Servizi di Pediatria di Comunità ai soggetti di età inferiore ai 11 anni ( nati dal 2008 ed anni successivi)

 

Le categorie a rischio, per cui la vaccinazione è raccomandata e gratuita, sono le seguenti:

1.    persone  di età uguale o superiore a 65 anni;

2.    bambini  di età superiore a 6 mesi, ragazzi ed adulti di età inferiore ai 65 anni affetti da:

a)    malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia  broncopolmonare, la fibrosi cistica  e la broncopneumopatia cronica ostruttiva,

b)    malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed  acquisite,

c)    diabete mellito e altre malattie metaboliche, inclusi gli obesi con BMI (indice di massa corporea) >30 e gravi patologie concomitanti,

d)    insufficienza renale cronica,

e)    malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie,

f)     tumori,

g)    malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi,  immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV,

h)    malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale,

i)      patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici,

j)      patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie  (ad esempio malattie neuromuscolari),

k)    epatopatie croniche;

3.    bambini ed adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio  di sindrome di Reye  in caso di infezione  influenzale;

4.    donne in gravidanza;

5.    persone di qualunque età ricoverate in strutture per lungodegenti;

6.    medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali;

7.    familiari e contatti di soggetti ad alto rischio (contatti stretti e regolari);

8.    soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:

a)    forze dell’ordine e protezione civile (compresi i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale)

b)    donatori di sangue

c)    personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo

d)    personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali

9. personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di  infezione da virus influenzali non umani: (allevatori, veterinari pubblici e privati, trasportatori di animali vivi, macellatori e vaccinatori).