L’avventura iniziata da un primo gruppo d’imprenditori e cittadini sassolesi, con a capo Luca Mussini, nei primi mesi del 2018 durante l’amministrazione Pistoni, ha finalmente portato a un impegno formale per l’acquisto del Cinema Teatro Carani.

L’acquisto a cui seguirà la completa ristrutturazione dell’immobile e delle dotazioni si legge nel comunicato ufficiale, è finalizzato esclusivamente alla successiva donazione al Comune, a beneficio di tutta la cittadinanza, per la promozione delle attività culturali e di pubblico spettacolo.

Chi vi scrive attendeva l’arrivo di questa comunicazione da quel 25 Ottobre 2014, ovvero dalla sera in cui a causa di un distacco del contro-soffitto, il Teatro avrebbe perso quel regime di proroga di cui ha goduto negli ultimi anni in materia di antincendio e normative per il pubblico spettacolo.

Non ho intenzione di tediare i lettori con i tecnicismi e l’elenco delle importanti opere di risanamento e messa in sicurezza di cui necessita la preziosa struttura. Solo poche righe per ringraziare di cuore chi mettendosi a disposizione probabilmente permetterà a un Comune (non solo il nostro) immobilizzato dal punto di vista degli investimenti almeno ancora per qualche anno, di riaccendere la luce della cultura, dell’incontro e lasciatemelo scrivere, della dignità.

Una cittadina capitale mondiale dell’innovazione ceramica, con importanti esponenti del mondo dello spettacolo che qui hanno avuto i loro natali senza tralasciare il grande numero di scuole di musica e danza che sempre qui operano, finalmente riavranno tra non molto, un palcoscenico degno di questo nome.

La neo Fondazione nata per la riapertura in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha bisogno non solo del nostro plauso, ma anche di un concreto e continuo sostegno da parte di operatori culturali, imprenditori e cittadini con voglia d’impegnarsi, in qualcosa di pubblico, in qualcosa di bello. Questo risultato arriva sostenuto da entrambe le amministrazioni politiche, sia quella uscente che dal Sindaco Menani, consapevole che le casse comunali non saranno interessate nell’acquisto e tanto meno nella ristrutturazione (decisamente onerosa credetemi), ma dovrà contribuire alla gestione del Teatro e alla programmazione della sua stagione. Continuerà a chiamarsi Teatro Carani quasi sicuramente ma permettetemi di dedicare questo mia piccolo articolo al Cav. Roberto Costi, vera anima di questo luogo. Grazie

 

Claudio Corrado