“Non voglio che abbia paura di me”. “Insulti, umiliazioni, minacce. Voglio smettere”. “Le ho messo le mani addosso. Non voglio più farlo”: sono incentrati sul punto di vista degli uomini autori di violenza verso le proprie compagne, mogli o ex partner, sono i messaggi al centro della campagna di comunicazione Senza Violenza, promossa dall’omonima associazione e dal centro di ascolto e aiuto per uomini di via de Buttieri, che proprio in questi giorni compie il suo secondo anno di attività. La campagna è stata realizzata nell’ambito delle attività del progetto Move on, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e realizzato grazie alla collaborazione con Casa delle donne per non subire violenza, ASP Città di Bologna, Comune di Bologna e ASC InSieme.

La campagna di comunicazione Senza Violenza

Il visual rappresenta un uomo che si guarda allo specchio con sguardo intenso, dietro di lui una donna.

La campagna utilizza il simbolismo dello specchio e le parole degli uomini per raccontare il percorso complesso di riconoscimento della violenza agita verso partner e figli/e e la motivazione profonda al cambiamento dei propri comportamenti violenti. Rifiutando un approccio colpevolizzante e stigmatizzante, la campagna presenta un’esperienza emotiva, spesso vissuta dagli uomini che in questi due anni si sono rivolti al centro Senza Violenza, in cui tutti gli uomini che agiscono violenza e che desiderano cambiare la propria condizione possano riconoscersi.

Il claim di chiusura recita “Stai usando violenza? C’è sempre un altro modo. CHIAMACI!”: con un’inversione di punto di vista, il Centro Senza Violenza si rivolge direttamente agli uomini autori di violenza, offrendo loro una possibilità e una proposta di aiuto.

La campagna, realizzata dall’agenzia Comunicattive, da anni impegnata nell’ideazione di campagne sulla violenza di genere, insieme all’associazione Senza Violenza, con gli scatti di Studiowood di Roberta Sardi, sarà diffusa nel territorio metropolitano attraverso 2500 tra locandine, appendini e manifesti esposti, grazie alla collaborazione di Tper, nei mezzi pubblici urbani ed extraurbani di Bologna. I messaggi saranno inoltre divulgati su facebook attraverso una campagna advertising attiva fino alla fine dell’anno.

I dati del Centro Senza Violenza

Nell’arco di due anni dall’apertura il Centro ha registrato più di 70 primi contatti di persone che hanno chiesto informazioni o avanzato direttamente una richiesta di aiuto. Fra di essi vi sono innanzitutto uomini (47%), ma anche assistenti sociali 22%, professionisti 13% (avvocati/e, psicologi/e), familiari 12% e partner 7%,

Su più di 70 contatti, 40 hanno avuto come esito un appuntamento, un colloquio e quindi l’inizio di un percorso. Attualmente ci sono 24 (60%) uomini in percorso, 5 (13%) lo hanno concluso e sono in fase di monitoraggio; 11 (28%) – in momenti diversi – hanno lasciato.

Sono uomini giovani, l’età media è di 36 anni, spesso con un lavoro (il 76% risulta occupato, il 12% studente, il 9% disoccupato, il 3% pensionato) e un livello di scolarità medio alto (il 33% è laureato, il 36% ha un diploma di scuola media superiore) che decidono di cogliere un’opportunità e intraprendere un percorso per interrompere i loro comportamenti violenti. Sono per lo più celibi (47%) o coniugati (44%) in quasi la metà dei casi (45%) con figli/e quasi sempre minorenni. Nel 74% dei casi sono uomini italiani, nel 26% provengono da altri paesi.

Sono uomini che hanno agito violenza contro mogli (49%); conviventi o fidanzate (23%); più raramente contro un familiare (8), contro amiche o conoscenti (6%). Spesso si tratta di violenze psicologiche (89%); fisiche (69%); materiali (16%). Il 20% è stato denunciato all’autorità giudiziaria e l’11% ha già subito una condanna. Solo in 2 casi arrivano al centro a seguito di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, nel 18% dei casi attraverso l’invio dei servizi. In maggioranza sono quindi uomini che accedono al centro spontaneamente, perché riconoscono di avere un problema con l’uso della violenza. In larga maggioranza non hanno problemi di tossicodipendenza o alcolismo (l’82%) ma “solo” con l’uso della violenza. Fra di loro ci sono medici, operai, cuochi, insegnanti, istruttori, imprenditori, giornalisti, ecc.: uomini che cercano “un altro modo” per vivere il loro quotidiano le loro relazioni con mogli, compagne e figli/e: senza violenza.

Il metodo di intervento del Centro Senza Violenza

Nelle attività specificatamente rivolte a uomini autori di violenza contro le donne, in particolare partner o ex partner, il Centro si attiene agli standards di intervento elaborati a livello europeo.

Gli interventi possono essere individuali e/o di gruppo e assumono come condizione prioritaria la sicurezza delle donne e dei/delle minori coinvolti, attraverso un contatto diretto con le donne partner o ex partner vittime di violenza, per informarle sui contenuti e gli obiettivi del programma e sui suoi limiti, nonché sulle risorse e possibilità di sostegno rivolte alle vittime presenti sul territorio, primo fra tutti la Casa delle donne per non subire violenza..

Il metodo di lavoro scelto si ispira al modello di intervento elaborato da Alternative to Violence (ATV, Oslo, Norvegia) con cui i/le socie di Senza Violenza si sono formati.

Esso prevede:

  • la valutazione preliminare delle condizioni per iniziare un trattamento (2/3 colloqui)
  • un focus approfondito sulla violenza

In questa fase si analizzano minuziosamente i comportamenti violenti, per avere un quadro condiviso su cosa si intende per violenza e quali siano in concreto tutte le azioni violente agite oggi e nel passato dall’uomo, soprattutto nelle relazioni di intimità.

  • un focus sull’assunzione di responsabilità dei comportamenti violenti, perché la violenza è sempre “una scelta”

In questa fase si lavora sulla definizione di un contratto di cambiamento chiaro e condiviso in cui l’uomo si prenda tutta la responsabilità della violenza agita e tutta la responsabilità di impegnarsi in un lavoro di cambiamento su questo specifico problema.

In particolare l’obiettivo è quello di interrompere i comportamenti violenti, attraverso la consapevolezza della dinamica automatica o inconsapevole del comportamento violento, che coinvolge emozioni, pensieri, intenzioni, fantasie, aspettative e azioni. Si aiuta l’uomo ad individuare tempi e momenti in cui agire comportamenti altri da quelli violenti e a gestire in modo costruttivo conflitti e rabbia.

  • un focus sul significato psicologico e sulle spiegazioni dell’uso della violenza

In questa fase di lavora per aiutare l’uomo a modificare quelle strutture/dinamiche identitarie che sono correlate con la violenza e che la motivano e sostengono inconsciamente, e ad acquisire sempre di più competenze per essere in grado di costruire relazioni affettive intime.

  • un focus sugli effetti e le conseguenze della violenza sulle partner e su figli/e

In questa fase si accompagna e aiuta l’uomo ad assumersi la responsabilità cognitiva ed emotiva per le conseguenze dei propri comportamenti violenti su partner e figli/e.

La durata di ciascuna fase non è fissa, ma calibrata in relazione al raggiungimento degli obiettivi che caratterizzano ciascuna fase. La durata dei percorsi è di circa un anno.

Il Centro opera in collaborazione con i soggetti e le reti presenti sul territorio, impegnati a contrastare la violenza maschile contro donne e minori, di cui rappresenta un’articolazione, con attenzione particolare ai soggetti dedicati, quali i Centri antiviolenza. Una collaborazione necessaria al fine dell’efficacia stessa degli interventi rivolti ai maltrattanti, che devono trovare risposte univoche e coerenti da parte di tutti/e.

L’associazione Senza Violenza nasce nel 2013 su iniziativa di Paolo Ballarin, Giuditta Creazzo e Gabriele Pinto, con la finalità di promuovere un pensiero critico intorno al tema dell’identità e differenza di genere e una cultura delle relazioni fra uomini e donne basata sul riconoscimento reciproco e sul rispetto delle differenze. Oggetto specifico e fondante dell’associazione è l’interesse a studiare e lavorare sul tema della violenza maschile contro le donne, con particolare attenzione alle violenze che accadono nelle relazioni intime, per affermare l’inaccettabilità di ogni forma di prevaricazione e promuovere un’assunzione di responsabilità maschile e della società intera del problema della violenza contro le donne, quale elemento costitutivo di un patto di cittadinanza nuovo fra uomini e donne. Senza Violenza è parte del network europeo WWP-Working with perpetrators dal 2014.

Il Centro Senza Violenza, nato nel novembre del 2017, offre agli uomini autori di violenza percorsi individuali e/o di gruppo gratuiti, diretti al cambiamento dei comportamenti violenti e attraverso un’azione politico culturale di informazione, formazione e sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza e alle istituzioni.

Il Centro nasce da un protocollo di collaborazione tra l’associazione Senza Violenza, il Comune di Bologna, la Casa delle donne per non subire violenza e ASP Città di Bologna, già partner con ASC InSieme nel progetto Radice, da cui l’azione ha preso le mosse.

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Senza Violenza – via de’ Buttieri 9A, Bologna – 349 1173486 – info@senzaviolenza.it – www.senzaviolenza.it – facebook/senzaviolenzabologna

Orari di apertura: lunedì, martedì e mercoledì 14:30 – 20:30