Il Sindaco di Bologna e delle Città metropolitana, Virginio Merola, ha concluso la seduta solenne dei Consigli comunale e metropolitano dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Di seguito il suo intervento:

“Vorrei iniziare riportandovi alcuni commenti che abbiamo letto sui social: “Non ti stuprerei perché non te lo meriti”; “Oca prestata a essere un’utile idiota”; “Le donne vanno prese per la f…”.
Sono commenti di noti esponenti politici rivolti a donne. Noti, perché mi permetterete di aggiungere che se andiamo al meno noto non c’è scampo per nessuno, né di destra né di sinistra nel mondo maschile. E via così, in un crescendo di violenza verbale dove ai peggiori sentimenti che albergano dentro di noi, si dà sfogo senza pudore o censure preventive. Figuratevi quelli che non hanno cariche istituzionali.
Oggi celebriamo la giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne e ricordiamo le vittime del femminicidio. E mi sembrava giusto partire da qui, dall’odio in rete che non conosce soste e che, quando prende di mira una donna, assume i connotati tipici della violenza di genere che vengono ulteriormente moltiplicati e amplificati dall’ambiente social nel quale si diffondono. Sono molestie sessuali e di genere, ovvero forme di violenza, un sostegno portante al sistema patriarcale che sappiamo opprime le donne della nostra società.
Allora sinceramente lasciatemi dire che non vedo molta differenza tra un insulto sessista su facebook e un ceffone in faccia, se non ovviamente il dolore fisico che il secondo provoca.
Bene quindi la legge che da pochi mesi punisce la diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti.

Sul tema della rete a mio avviso, sebbene riconosca che esistano dei vuoti normativi e esista anche una discussione in corso, ritengo sia necessario continuare a lavorare con una forte azione culturale che accompagni, ad esempio la nostra scuola. La repressione aiuta ma non basta e abbiamo la responsabilità di aiutare le giovani generazioni a crescere in una cultura del rispetto.

Il tema su cui abbiamo riflettuto oggi vede il Comune di Bologna e la Città Metropolitana in prima linea attraverso molte iniziative. I corsi nelle scuole svolti dalle operatrici del Comune che, solo l’anno scorso, hanno coinvolto 1100 tra studenti e studentesse; il sostegno alla rete delle realtà che si occupano di contrasto alla violenza a partire dalla Casa delle donne per non subire violenza, un’importante esperienza della nostra città a cui va tutto il nostro sostegno e apprezzamento.

Mi fa piacere ricordare, nel contesto di questo Consiglio congiunto, i dati dei primi due anni di vita del Centro Senza Violenza dedicato agli uomini che maltrattano le donne e che vogliono smettere.
Il Centro Senza Violenza, nato nel novembre 2017, da un protocollo di collaborazione tra l’associazione Senza Violenza, il Comune di Bologna, la Casa delle donne per non subire violenza e Asp Città di Bologna, offre un’alternativa ai comportamenti violenti attraverso un’azione politico culturale e di informazione, formazione e sensibilizzazione. Sono anche molto contento di dire che, da settembre di quest’anno, grazie al contributo del Comune, il centro ha ampliato il suo orario di apertura.
Più di 70 primi contatti di uomini che hanno chiesto informazioni o avanzato direttamente una richiesta di aiuto. Quaranta di questi contatti hanno avuto come esito un appuntamento, un colloquio e quindi l’inizio di un percorso. Attualmente ci sono 24 uomini in percorso, 5 lo hanno concluso e sono in fase di monitoraggio; 11 hanno lasciato. Numeri importanti perché forniscono un’altra risposta, adeguata e competente, da parte di questo territorio sul tema della violenza di genere maschile. Per diffondere ulteriormente l’informazione sull’esistenza di questo centro e sull’approccio che si utilizza è in corso una campagna di comunicazione attraverso manifesti, locandine e volantini in tutta l’area metropolitana.

Insomma, io credo che ci stiamo provando seriamente e penso anche che in questi anni di lavoro la rete che si è costituita in questo territorio tra istituzioni, forze dell’ordine che ringrazio tutte per l’impegno, la magistratura, le associazioni sia un patrimonio di indiscutibile valore della nostra comunità. Lo dico pensando anche ai numeri che a volte fanno discutere e hanno sempre necessità di essere inquadrati e spiegati. L’aumento delle denunce per violenza sessuale ad esempio. Si tratta di un dato che nelle scorse settimane ha fatto discutere.
Io penso che sia solo malafede pensare che dietro questo aumento ci sia una resa delle istituzioni o una inadeguatezza del nostro operato in questo campo. E’ al contrario un indicatore positivo, ci restituisce un’immagine di consapevolezza perché sappiamo, tutti gli esperti lo dicono, che uno dei problemi della violenza sulle donne è anche il sommerso, la difficoltà a denunciare.
Allora io credo che, proprio perché siamo qui, dobbiamo incoraggiarci a vicenda. Stiamo facendo un buon lavoro state facendo un buon lavoro.

Approfitto della presenza del procuratore Amato per ringraziarlo per l’attenzione che ha riservato ancora una volta a questo tema e per il suo lavoro. Posso dire che con lui abbiamo trovato un interlocutore molto attento sul contrasto alla violenza contro le donne.
Così come voglio davvero ringraziare il procuratore aggiunto Russo per la relazione che ci ha fatto ascoltare che conferma la centralità della conoscenza e della competenza per affrontare i nostri problemi come società e testimonia anche del fatto che le idee buone siano faticose ma utili rispetto alle parole in libertà che oggi sembrano dilagare.
Quindi davvero ringrazio tutti per il lavoro appassionato che riservate a questo tema. Continuiamo così, insieme. Con un dialogo e un’attività condivisa tra donne e uomini consapevoli che il rispetto è la chiave di ogni vero cambiamento. Grazie”.