Le notifiche di nuovi casi di infezione da HIV sono al minimo dal 1985: sono 29 infatti quelli notificati in provincia di Modena nel 2018 (salgono a 34 considerando anche i casi di residenti che sono stati identificati fuori provincia), contro i 40 dell’anno precedente. Un risultato che da un lato testimonia l’efficacia delle azioni di prevenzione, ma che può anche essere la spia di una minor diagnosi precoce.

È necessario quindi non abbassare la guardia: la sensibilizzazione sulla lotta all’AIDS prosegue, dunque, sempre puntuale e capillare. Anche per l’edizione 2019 della Giornata mondiale contro l’AIDS, che si celebra come ogni anno il 1° dicembre, Azienda USL di Modena e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, insieme a Enti locali e numerose associazioni di Volontariato, hanno organizzato iniziative su tutto il territorio provinciale, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questa patologia, insistere sulla prevenzione e ricordare a tutti che il test HIV è gratuito e disponibile presso diversi servizi sanitari ed è possibile eseguirlo anche in anonimato.

Sabato 30 novembre dalle 17 alle 20 in Piazza Grande a Modena si svolgerà il tradizionale Test Day nell’ambito della campagna di sensibilizzazione contro l’infezione da HIV, dal titolo “Proteggi l’amore, AIDS e non solo”. Presso l’Informagiovani del Comune di Modena sarà dunque possibile effettuare il test gratuitamente e in forma anonima, oltre che ricevere informazioni su prevenzione, diagnosi, cura e assistenza. Per sottoporsi al test HIV, con il supporto di infermieri professionali, medici e volontari, sarà sufficiente presentarsi senza prenotazione, il risultato potrà essere ritirato successivamente presso la Clinica delle Malattie infettive del Policlinico di Modena.

Anche nelle sedi del Servizio Dipendenze Patologiche di Carpi (via Molinari, 2) e Mirandola (via Smerieri,3) sarà possibile effettuare il test HIV – supportato da attività di counselling –   gratuito e anonimo, su appuntamento telefonico (rispettivamente ai numeri 059 659921 e 0535 602434). Negli altri punti della rete del Servizio Dipendenze Patologiche della provincia modenese l’attività (test HIV e distribuzione materiale informativo) sarà dedicata agli utenti in carico.

Novità di quest’anno è l’attività di sensibilizzazione itinerante organizzata dal Gruppo AIDS provinciale: durante la mattina di domenica 1 dicembre un pullmino, messo a disposizione dalla Cooperativa Sociale Caleidos, farà tappa in diverse realtà della provincia per distribuire materiale informativo e fornire informazioni, con il supporto di professionisti sanitari e volontari e la collaborazione dei Comuni. La prima tappa è prevista in un Centro di Accoglienza Straordinaria di Modena; successivamente il pullmino si sposterà a Maranello in piazza Libertà, con la partecipazione di operatori del Consultorio familiare; infine a Castelfranco Emilia, per un incontro con la comunità Sikh.

Maggiori informazioni sul sito www.helpaids.it, recentemente rinnovato, che raccoglie anche il programma completo e aggiornato delle iniziative in ogni provincia e nei singoli distretti sanitari.

 

Dove fare il test

Nella nostra provincia è possibile eseguire il test gratuitamente e in modo anonimo accedendo direttamente (senza bisogno dell’impegnativa del medico) agli ambulatori che forniscono questo tipo di servizio.

  • A Modena presso il Policlinico nell’ambulatorio Malattie Infettive (con accesso diretto da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12 in Via del Pozzo 71, tel. 059 4222120).
  • Presso le sedi del Servizio Dipendenze Patologiche di Carpi (in Via Molinari 2) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 9 (necessaria la prenotazione telefonica allo 059 659921 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30), e di Mirandola, in via Smerieri 3, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 9.

 

I dati: test ancora troppo tardivi

Secondo il report annuale realizzato dall’Osservatorio Provinciale su HIV e AIDS dell’AUSL e dell’AOU di Modena, sono 29 i nuovi casi di HIV nei residenti in provincia di Modena (dati 2018), che salgono a 34 considerando anche i casi di residenti che sono stati identificati fuori provincia. La trasmissione per via sessuale è di gran lunga la prevalente (90% nell’ultimo quadriennio), elemento che porta a considerare l’HIV una malattia sessualmente trasmessa (MST). Come tale, è opportuno ragionare in termini di prevenzione primaria, di comportamenti a rischio, indipendentemente dall’appartenenza a una specifica categoria, e considerare tutta la popolazione potenzialmente a rischio.

Aumenta l’età al momento della segnalazione: si è passati da un’età mediana di 23 anni per gli uomini e 22 per le donne nel 1985 a rispettivamente 35 e 46 anni nel 2018. L’età media dei casi incidenti dell’ultimo anno è di 38 anni per gli uomini e di 44 per le donne. La classe d’età più interessata è quella fra i 30 e i 49 anni, che mostra nell’ultimo decennio un leggero calo dei tassi di incidenza da HIV (nuovi casi notificati ogni anno per 100.000 abitanti). Confrontando i tassi di incidenza nella popolazione straniera dell’ultimo triennio con quelli precedenti si assiste a una loro diminuzione; è inoltre evidente anche una riduzione del differenziale tra stranieri e italiani.

Ancora troppe persone fanno il test tardivamente: questo comporta un ritardo nella diagnosi da infezione di HIV, che in provincia di Modena è simile a quello regionale; infatti circa il 50% nel periodo 2013-2018 ha effettuato il test avendo già una situazione immunitaria compromessa. Di questi circa due su tre sono classificabili come persone con stato avanzato di malattia, pari al 32% nel periodo 2013-2018. Tuttavia i dati dell’ultimo biennio sembrano mostrare una tendenza all’aumento del ritardo di diagnosi, fenomeno che dovrà essere verificato nei prossimi anni. È necessario quindi continuare a promuovere la corretta percezione del rischio e facilitare l’accesso al test.