Sono a buon punto i lavori di ripristino e rafforzamento della chiesa di San Paolo, dell’ex Oratorio (la cosiddetta Sala delle Monache) e di completamento del complesso situato tra le vie Selmi e Caselle a Modena, che consentiranno di restituire alla città due ulteriori spazi, particolarmente suggestivi, del complesso San Paolo a Modena. E, con il restauro, tornano a splendere pitture e decori del Seicento parzialmente nascosti al di sotto dello strato pittorico ottocentesco apposto in occasione di numerosi successivi interventi di adeguamento degli ambienti.

A verificarne lo stato di avanzamento, nella mattinata di oggi, giovedì 9 gennaio, sono stati direttamente il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi che, insieme a tecnici comunali e dell’azienda che si occupa dei lavori, si sono recati sul posto per un sopralluogo e sono saliti sui ponteggi all’interno dell’Oratorio.

Al momento del sisma del maggio 2012, i lavori di recupero del complesso erano in corso di esecuzione: nei due ambienti, in particolare, i lavori sono stati sospesi ed è stato predisposto un progetto specifico di recupero post sisma. L’intervento, che ha un valore complessivo di un milione 270 mila euro, con 770 mila euro di finanziamento regionale post sisma e il resto da risorse del Comune, con il contributo della Fondazione di Modena, ha preso il via nell’autunno del 2018 ed è effettuato da un’associazione temporanea d’impresa costituita da Cogesap di Napoli insieme a Zaira di Quarto (Na) e Demo restauri srls di Napoli, che si è aggiudicata l’appalto. Al termine dei lavori, previsto in primavera, la chiesa che risale al 1192 e oggi è sconsacrata, e l’ex Oratorio, costruito all’inizio del 1600, potranno tornare a ospitare attività espositive ed eventi.

Gli interventi strutturali previsti in progetto e relativi in particolare al consolidamento e miglioramento sismico delle coperture, all’inserimento di tiranti metallici e al consolidamento delle volte in muratura sono pressoché ultimati e sono in corso gli interventi di adeguamento funzionale e impiantisco che, nell’Oratorio, saranno effettuati in seguito allo smontaggio del ponteggio interno, dopo il completamento degli interventi di restauro pittorico. Oltre ai lavori strettamente legati ai danni del sisma, infatti, l’intervento comprende anche attività di restauro, rinnovo di impianti e finiture per consentire il pieno utilizzo delle strutture.

Nella Sala delle Monache, in particolare, sono in corso interventi di ritocco pittorico a tutte le superfici delle pareti e della volta, e durante i lavori sono emersi elementi pittorici da recuperare che hanno richiesto la presentazione di una perizia supplettiva. Al termine del restauro verrà posato il pavimento in cotto e sarà realizzato un nuovo sistema di illuminazione progettato in modo da valorizzare l’apparato decorativo e di prese in pozzetti a pavimento per integrare l’illuminazione in occasione dell’allestimento delle mostre temporanee. Previsto anche un impianto di climatizzazione con pannelli radianti a pavimento e deumidificatori a mobiletto.

Nella ex chiesa, sono in corso di ultimazione gli interventi di realizzazione di un bagno disabili (con dismissione dell’attuale struttura non più adeguata) e di pareti in cartongesso smontabili a copertura della pompa di calore a servizio dei due ambienti.

Alcuni interventi già completati hanno inoltre riguardato anche l’area destinata a ristoro nell’ala ovest dell’ex Convento, già oggetto di recupero, con l’obiettivo di rendere più attrattiva la gestione dello spazio.

ALL’ORATORIO TORNANO ALLA LUCE PITTURE DEL ‘600

Nelle pareti della Sala delle Monache, l’Oratorio del comparto San Paolo, tornano alla luce le pitture del ‘600 sotto lo strato pittorico superficiale, degradato e frammentario.

Durante i lavori di restauro conservativo, con i numerosi saggi stratigrafici e di pulitura realizzati grazie alla presenza del ponteggio, è emerso il tessuto pittorico e decorativo seicentesco originario ottimamente conservato sotto lo strato superficiale risalente all’ottocento. Il complesso di edifici del San Paolo, infatti, nel corso di almeno sei secoli di storia, è stato oggetto di un susseguirsi di interventi di adeguamento finalizzati alle necessità d’uso che di volta in volta si presentavano.

I nuovi elementi emersi hanno reso necessario un adeguamento progettuale mirato a rimettere in luce l’apparato decorativo seicentesco, per il quale è stata richiesta autorizzazione alla Soprintendenza. Per gli interventi di adeguamento sarà presentata richiesta di finanziamento aggiuntivo alla Fondazione di Modena e verrà approvata perizia supplettiva dalla Giunta comunale.

L’Oratorio, costruito insieme al campanile negli anni 1603-1605 su progetto di Raffaele Rinaldi, detto Menia, presenta lunette ascrivibili a un autore locale della tarda Maniera, forse nell’ambito di Giovanni Battista Codebue a cui è attribuita anche la perduta pittura nell’ovato centrale della volta, raffigurante la Vergine Maria. Sempre del Codebue sono le quattro statue di terracotta, tuttora nelle nicchie rappresentanti S.Agostino, e S. Geminiano eseguite prima del 1585 e le altre di S.Pietro e S.Paolo di qualche anno successive.