Si accentua e si fa evidente la frenata nel terzo trimestre del 2019. E’ quanto risulta dall’indagine congiunturale sull’industria realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna nell’ambito della collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna e Intesa San Paolo.

La produzione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è scesa dell’1,7 per cento rispetto all’analogo periodo del 2018, confermando la tendenza negativa del trimestre precedente (-0,8 per cento). Il fatturato a valori correnti è si è ridotto dell’1,3 per cento. il fatturato estero ha contenuto la correzione (-0,4 per cento). La prospettiva non appare incoraggiante considerato che l’acquisizione degli ordini mostra una tendenza peggiore (-1,8 per cento). L’unico conforto viene dalla tenuta degli ordini esteri, rimasti invariati.

 

I settori. La crescita procede ancora bene per l’industria alimentare, con la produzione in aumento del 2,6 per cento, e a livelli molto più contenuti per l’aggregato delle “altre industrie” (+0,4 per cento). L’industria del legno e del mobile fa solo un lieve passo indietro (-0,4 per cento). Invece, per le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (-2,7 per cento) e per la metallurgia (-3,2 per cento) il passo indietro è ampio, ma la flessione è veramente pesante per le industrie della moda (-6,1 per cento).

La dimensione delle imprese.  L’attività ha mostrato una correlazione positiva con la dimensione d’impresa. La produzione è scesa del 3,0 per cento per le imprese minori fino a 10 dipendenti, la flessione è più contenuta per le piccole imprese da 10-49 dipendenti (-1,2 per cento), ma si è lievemente accentuata per le imprese medio-grandi da 50 a 500 dipendenti (-1,7 per cento).

L’occupazione. Secondo l’indagine Istat, l’occupazione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna ha chiuso il terzo trimestre nuovamente in aumento, giungendo quasi a quota 548 mila unità, con una crescita del 2,1 per cento, pari a poco più di 11 mila unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Nella media del periodo tra ottobre 2018 e settembre 2019 l’occupazione ha quasi raggiunto quota 547 mila, con un aumento del 4,1 per cento, pari a quasi 22 mila unità rispetto ai dodici mesi precedenti.

Il registro delle imprese. Le imprese attive, l’effettiva base imprenditoriale del settore, a fine settembre 2019, risultavano 44.476 (pari all’11,1 per cento delle imprese attive della regione), con una diminuzione corrispondente a 589 imprese (-1,3 per cento) rispetto all’anno precedente, ma la velocità della riduzione aumenta.