I serrati controlli operati dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza riguardo a giovani in età scolare, ha portato i militari ad individuare un giro di compravendita di marijuana tra studenti gestito da un 17enne che si avvaleva di Telegram per ricevere e soddisfare le richieste dei suoi clienti. Con l’accusa di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna un 17enne a cui hanno sequestrato uno smartphone contenente  messaggistica non criptata ricondotta all’illecita attività di spaccio.

Tra i vari messaggi quello di un giovanissimo cliente che si lamentava della qualità dell’erba che aveva acquistato e consumato, in quanto a suo dire non aveva sballato nessuno. Un’attività quindi, quella condotta dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, che parte dal monitoraggio dei giovani in età scolare e che nei giorni scorsi ha portato i carabinieri a fermare uno studente trovato in possesso di mezzo grammo di marijuana e uno spinello già confezionato. In sua disponibilità anche un bilancino che il giovane usava per verificare il quantitativo che acquistava per suo uso personale. Il giovane, 18enne, veniva segnalato quale assuntore di sostanze stupefacenti. Questa segnalazione alla Prefettura reggiana è stato un primo step dell’attività condotta dai carabinieri sampolesi, che attraverso l’analisi del suo smartphone hanno rinvenuto messaggi il cui contenuto in maniera abbastanza evidente rimandava all’acquisto di stupefacenti. Le attenzioni dei carabinieri di San Polo d’Enza si catalizzavano quindi sul 17enne a carico del quale sono stati acquisti incontrovertibili elementi di responsabilità che lo vedevano aver effettuato plurime cessioni di marijuana a favore del 18enne.

Le prove della responsabilità del minore sono giunte a seguito della perquisizione domiciliare che i carabinieri hanno chiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna. Pur non essendo stato trovato in possesso di stupefacenti, a carico del 17enne venivano trovati i dovuti elementi di responsabilità costituti dai chiari messaggi reperiti si Telegram dove trapelava in maniera metta l’illecita attività che il giovane da diversi mesi compiva a favore dello studente. Tra i vari messaggi anche uno di lamentela da parte del suo cliente che in occasione di uno deli ultimi acquisti di stupefacente ne sottolineava la scarsa qualità non avendo “l’erba acquistata sballato nessuno”. Alla luce di quanto accertato il 17enne veniva denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni felsineo in ordine al reato di spaccio continuato di stupefacenti.