Sono oltre 3 milioni gli italiani che si dichiarano orientati ad inserire un lascito nelle ultime volontà: 900mila connazionali dichiarano di aver già predisposto un testamento solidale e altri 1,9 milioni sono intenzionati a prendere certamente in considerazione l’ipotesi di farlo. In Italia fare un lascito testamentario al non profit fino a qualche anno fa sembrava essere un tabù. Ma le cose sono cambiate. Si stima che il valore delle eredità in beneficenza sfiorerà i 130 miliardi di euro nel 2030 ma con tutto ciò, l’Italia rimane ancora fanalino di coda in Europa.

Per contribuire a divulgare una corretta informazione in merito, il Consiglio notarile di Bologna, in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato, ha aderito alla Settimana Nazionale dei Lasciti AISM, promuovendo, insieme ai volontari dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, un incontro aperto a tutta la cittadinanza che si svolgerà sabato 25 gennaio alle ore 17:00 a Imola, presso il Centro sociale ‘La Tozzona’, al civico 24 di via Punta.

A illustrare le norme che regolano il diritto successorio, cosa sia necessario fare per esprimere le proprie volontà ultime, fornire informazioni semplici e chiare in materia di successioni, illustrare le varie tipologie di testamento previste dal legislatore, e cosa e in che modo sia possibile donare, sarà il Notaio Ettore Bertucci.

Un’occasione preziosa, dunque, per promuovere la conoscenza dei lasciti testamentari solidali, offrire tutte le informazioni per tutelare gli eredi legittimi, per sensibilizzare e far in modo che i lasciti diventino una realtà sempre più tangibile.

Lasciti: I fondi raccolti andranno a sostenere quella cura che ancora non c’è.

La sclerosi multipla è una grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica, imprevedibile e spesso progressivamente invalidante. Nel nostro Paese si registra una nuova diagnosi ogni 3 ore.

Colpisce per lo più i giovani sotto i 40 anni e le donne. Il 10% della popolazione colpita non ha ancora compiuto 18 anni. La SM in età pediatrica si manifesta in un momento di piena crescita delle funzioni cerebrali, portando all’insorgenza di problemi cognitivi e di disabilità fisica.

Negli ultimi anni la ricerca ha fatto importanti passi avanti per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita delle 122 mila persone che ricevono una diagnosi di sclerosi multipla. Ma la cura definitiva non è stata ancora trovata.