Venerdì 31 gennaio, alle 21.15, nuovo appuntamento con la stagione del Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera, nell’ambito della stagione Arti Vive Habitat. In scena approda “Derevolutionibus. Sulla miseria del genere umano”, uno spettacolo diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi.

Sul palco due attori con un carro di Tespi, in una partitura raffinata di gesti e parole, giocano i personaggi di due Operette Morali di Giacomo Leopardi, per portare amare e ironiche riflessioni sulla nullità del genere umano. Uno spettacolo sulla “miseria” intesa come valore e insieme condanna. Se ne “Il Copernico” l’uomo, ricollocato ai margini dell’universo, può sperare nell’ arte poetica dunque nella rivoluzione del nuovo mirare nella profondità della propria miseria, in “Galantuomo e Mondo” la rivoluzione procede al contrario e diventa involuzione, disegnandosi gli estremi d’un freddo quadro di miseria dove “tutti gli uomini sono come tante uova”, dove è proibito ogni segno di vera vita. La prima “Operetta infelice e per questo morale” si ribalta lasciando il posto all’“Operetta immorale e per questo felice”.

Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo di una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e, dunque, ritrovarsi. Passeggiando con il Maestro della più amara e saggia ironia, ci disperdiamo giocando con scenari che danno largo all’immaginazione, sperando di far scivolare il pubblico nella finestra di questo “oltre” che ancora in vita ci rimane e che può, con i suoi scherzi, renderci partecipi rivoluzionari del Sentimento del Sublime.

Com’è consuetudine per la stagione teatrale solierese, sabato 1 e domenica 2 febbraio la compagnia rimane per tenere un workshop rivolto ad attori, danzatori per la definizione di piccoli corti teatrali autogenerati, per il tramite dello strumento dell’improvvisazione funzionale alla scrittura scenica, con particolare attenzione rivolta all’uso degli oggetti. E’ possibile anche la partecipazione di drammaturghi, interessati alla messa per iscritto e libera reinterpretazione delle improvvisazioni sceniche. L’obiettivo del laboratorio è quello di una perfetta integrazione di tutti gli elementi volti alla migliore realizzazione di un piccolo atto scenico auto creato, con scelta integrata e perfettibile di tutti gli elementi (persona, compagni, spazio, tempo, oggetti, costumi, testo). Per informazioni e iscrizioni: laboratori@stefanocenci.org

La biglietteria è aperta nei giorni di spettacolo a partire dalle 20. La prenotazione dei biglietti è gratuita chiamando i numeri 059.568581, 059.859665 o scrivendo a cinemateatroitalia@fondazionecampori.it.

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