Tutto ha avuto inizio quando un 39enne, dovendo acquistare un motociclo nuovo e demolire il sua, si è rivolto a quello che credeva un regolare autodemolitore, poi invece risultato cessato per fallimento, consegnando la moto per essere demolita e ricevendo la relativa documentazione.

Quest’ultimo, con la complicità di un romeno, ha preso in carico la moto che doveva essere demolita, si è fatto pagare il corrispettivo dovuto (spesa dell’annotazione della radiazione al PRA che varia da un demolitore all’altro e che serve esclusivamente per cancellare il motociclo dal Pubblico Registro e a sospendere quindi anche il pagamento del bollo auto) e poi è sparito senza provvedere a quanto richiesto dal proprietario che, incidentalmente, a seguito dell’arrivo delle multe per bolli non pagati appurava che il motociclo vecchio del quale possedeva la documentazione relativa alla demolizione era tuttora in circolazione.

Dove? Allo stato non è dato a sapersi, ma questa circostanza sarà chiarita dalle indagini dei carabinieri della stazione di Corso Cairoli a cui il proprietario 39enne, residente a Reggio Emilia, ha formalizzato la relativa denuncia. In prima battuta però i carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale hanno individuato i responsabili del raggiro identificati in un 47enne di Scandiano e il complice 49enne romeno residente a Reggio Emilia, che sono stato denunciati alla Procura reggiana per truffa aggravata. Si tratta di una denuncia che segue altre contestate nel recente passato ai due indagati.

Da qui l’ipotesi dei carabinieri di Corso Cairoli che dietro le false rottamazioni compiute dai due possa esservi un giro illecito sulla compravendita di moto e auto usate destinate alla rottamazione e non demolite. Non a caso sono sempre più crescenti le lamentele da parte degli automobilisti che hanno consegnato il proprio mezzo a sedicenti autodemolitori e che poi, a distanza di qualche mese, hanno visto recapitarsi a casa multe o, in alcuni casi, addirittura le targhe della propria auto.