L’artigianato nell’industria. Nel terzo trimestre 2019 ha trovato nuova conferma la tendenza
negativa avviata nello stesso periodo dello scorso anno. La produzione si è ridotta del 2,0 per cento rispetto al corrispondente trimestre del 2018. L’andamento del fatturato valutato a prezzi correnti ha anch’esso confermato la tendenza negativa (-2,3 per cento). Una nota
ulteriormente negativa per il futuro deriva dalla caduta degli ordini (-3,0 per cento), più  ampia rispetto all’andamento del fatturato e della produzione.

Il Registro delle imprese.

Continua l’emorragia delle imprese artigiane attive nell’industria in senso stretto, che a fine
settembre ammontavano a 27.601 (-2,0 per cento), con un calo pari a 572 imprese rispetto alla fine dello stesso mese dello scorso anno. Ancora una volta, a livello nazionale la perdita è stata più ampia (+2,2 per cento).

La tendenza negativa domina tutti i macro-settori considerati dalla congiuntura ed è determinata soprattutto dall’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche, dalla moda, dall’aggregato delle altre industrie manifatturiere e dell’industria alimentare.

Per forma giuridica, deriva dalla sensibile riduzione delle società di persone (- 385 unità, -4,8 per cento) e delle ditte individuali, nonostante l’aumento delle società di capitale (+3,6 per cento).

L’artigianato delle costruzioni.

Dopo due trimestri in rosso che hanno interrotto la tendenza
positiva precedente, che era in corso dal secondo trimestre 2017, tra luglio e settembre il volume d’affari a prezzi correnti delle imprese artigiane del settore ha ripreso a crescere (+0,9 per cento) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il movimento appare in linea con l’incremento registrato dal complesso dell’industria delle costruzioni regionali.

Il Registro delle Imprese

A fine settembre le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 50.673, 758 in meno (-1,5 per cento) rispetto a un anno prima, una riduzione lievemente inferiore a quella riferita al trimestre precedente, ma leggermente superiore a quella dell’artigianato delle costruzioni nazionale (-1,3 per cento) e più pesante di quella dell’insieme delle costruzioni regionali (-1,1 per cento).
La flessione risultata è più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici e più ampia per quelle che eseguono lavori di costruzione specializzati, secondo la forma giuridica è derivata soprattutto dalle ditte individuali (-840 unità), nonostante un rapido aumento delle società di capitale (+9,5 per cento).