Nei primissimi giorni del 2020, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno iniziato la consueta campagna di monitoraggio della politica dei prezzi praticati dagli esercizi commerciali nel periodo dei saldi invernali. I primi risultati raggiunti lo scorso mese di gennaio dai Finanzieri del Gruppo di Reggio Emilia e delle Tenenze di Correggio e Guastalla non destano particolare preoccupazione per i consumatori in quanto, a fronte di oltre 20 esercizi controllati su tutto il territorio della provincia reggiana (anche all’interno dei centri commerciali), sono stati individuati soltanto due negozi, operanti nei settori del commercio al dettaglio di calzature, abbigliamento e accessori, che hanno alterato i prezzi di partenza dei beni esposti in vetrina, facendo poi apparire uno sconto che, in realtà, era inesistente.

È stato constatato, infatti, come fin dai primi giorni dei saldi siano stati artificiosamente gonfiati i prezzi base sui quali veniva applicato lo sconto, raggirando di fatto gli ignari clienti che acquistavano in buona fede, ritenendo di concludere un buon affare. L’azione ispettiva ha preso il via a dicembre 2019, quindi prima dell’inizio dei saldi, quando i Finanzieri hanno eseguito, in abiti civili, rilevamenti sulla pubblica via, effettuando anche alcune fotografie alle vetrine dei negozi, onde annotare gli ordinari prezzi di vendita degli articoli esposti. Poi, a saldi avviati, i militari sono nuovamente tornati davanti alle stesse vetrine per controllare i prezzi praticati e le relative percentuali di sconto applicate, smascherando così il “trucco” congegnato da alcuni commercianti.

Le Fiamme Gialle hanno poi accertato da parte di due negozi, operanti l’uno nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento e l’altro come emporio di prodotti non alimentari, comportamenti irregolari meno insidiosi per i clienti finali, in quanto limitati alla mancata esposizione dei prezzi in vetrina. Altri tre commercianti hanno, poi, assunto condotte anticoncorrenziali anticipando la vendita in saldo prima del periodo previsto, ai danni della quasi totalità dei negozi monitorati, che invece hanno rispettato la tempistica del periodo promozionale.

Per le violazioni e le irregolarità accertate, ai trasgressori sarà comminata, nei casi meno gravi, una sanzione amministrativa da un minimo di 516 euro fino ad un massimo di 3.098 euro. Per le ipotesi di vere e proprie pratiche commerciali scorrette la sanzione amministrativa pecuniaria varia da un minimo di 5 mila euro sino a raggiungere un massimo di 5 milioni di euro, commisurata alla gravità e alla durata della pratica ingannevole, secondo la definizione fornita dall’art. 21 del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005). I controlli della Guardia di Finanza proseguiranno per tutto il periodo promozionale, allo scopo di prevenire e reprimere ulteriori casi di distorsione del mercato a danno dei consumatori e a tutela degli operatori economici rispettosi delle regole.