I militari della Tenenza di Guastalla hanno recentemente portato a termine un’attività ispettiva nei confronti di un pensionato che ha fruito indebitamente, fin dal mese di maggio 2019, dell’erogazione della cosiddetta pensione di cittadinanza prevista dal D.L. 4/2019, sebbene risultato sprovvisto dei relativi requisiti.

In dettaglio, il soggetto controllato aveva presentato all’INPS, nel mese di aprile 2019, apposita istanza per ottenere il beneficio in questione, effettivamente erogato in misura pari a 780 euro mensili.

In fase di presentazione della domanda il pensionato aveva però “dimenticato” di evidenziare la proprietà di un fabbricato sito in provincia di Padova, non adibito ad abitazione, ereditato a dicembre 2018 nella quota di 1/3, valorizzata, ai fini ISEE, in misura pari a oltre 42 mila euro.

Era evidente che l’inserimento di tali informazioni patrimoniali avrebbe impedito l’accesso alla pensione di cittadinanza, per la quale il legislatore ha fissato una soglia massima del valore del patrimonio immobiliare posseduto dal richiedente pari ad euro 30 mila.

Il pensionato è stato pertanto segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per la valutazione delle conseguenti responsabilità penali nonché all’INPS per l’immediata revoca del beneficio e il recupero delle somme indebitamente corrisposte per oltre 6 mila euro.