Sabato 22 febbraio, dalle 9 alle 13, il centro culturale solierese Habitat ospita il convegno annuale della Rete Rifiuti Zero Emilia-Romagna, alla quale il Comune di Soliera aderisce da qualche anno. Nelle sale di via Berlinguer 201, la discussione sulle buone pratiche di gestione dei rifiuti urbani precederà la premiazione dei Comuni emiliano-romagnoli che nel 2019 hanno conseguito eccellenti performance, contenendo i rifiuti procapite sotto i 100 chilogrammi.

La mattinata sarà aperta dalla relazione di Natale Belosi dal titolo “Troppi scarti nella differenziata: occorre qualità. I dati regionali”, cui far seguito gli interventi del direttore di AIMAG, Davide De Battisti (“Via i cassonetti per migliorare la qualità”) e del direttore di ALEA  Paolo Di Giovanni (“200 giorni di rivoluzione a Forlì”). Dopo una breve pausa, prenderà la parola Roberto Ercolini, premio Goldman per l’ambiente 2013 e presidente di Zero Waste Europe, per poi lasciare campo libero a una discussione partecipata con il coinvolgimento di svariati amministratori comunali, coordinati da Monica Cinti, sindaca di Monte San Pietro (Bologna) e referente dei Comuni Rifiuti Zero ER.

Grazie a una politica di sensibilizzazione e a una progressiva applicazione virtuosa delle pratiche di raccolta, il Comune di Soliera è riuscito in questi anni a ridurre drasticamente lo smaltimento procapite in discarica, conseguendo numerosi e ricorrenti premi per la più bassa quantità pro-capite di rifiuto secco. Oltre alla elevata percentuale di raccolta differenziata, Soliera continua a spiccare per i minori quantitativi a smaltimento con appena 61 kg per abitante. I risultati sono conseguenza delle scelte sui rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio. L’estensione del “porta a porta” (e della conseguente tariffazione puntuale, calcolata dal gestore AIMAG) all’intero territorio solierese a partire dal 2016 ha portato a un ulteriore miglioramento, come aumento delle percentuali di raccolta differenziata e contestuale riduzione dell’ammontare complessivo dei rifiuti indifferenziati.