E’ evidente l’importanza dei Comuni nella riapertura che dovrebbe avvenire nei primi giorni del prossimo mese che rischia concretamente di vedere la mobilità privata congestionare la nostra città forse più di prima, con il distanziamento sociale che scoraggerà molti ad utilizzare i mezzi di trasporto pubblico (treni e autobus). L’importante sarà avere idee chiare per affrontare la fase in cui le città si rimetterenno in moto, con progetti semplici e praticabili, perché il dopo non sia più come il prima.

Oltre al buon sistema delle piste cicliabili cittadine, che i reggiani sanno già apprezzare, Legambiente propone alcune sfide per la “riapertura”, tutte concrete e attuabili nell’arco di pochi mesi, a risorse relativamente contenute e alcune già disponibili, perché si tratta di attuare provvedimenti già contenuti in Leggi dello Stato.

1. Sicuri sui mezzi pubblici. E’ facile intuore che le persone avranno paura a prendere bus e treni, tram e metro per timore del contagio. Dobbiamo fare in modo, mano a mano che la città ricomincerà a muoversi che i mezzi pubblici siano in grado di garantire distanze di sicurezza. Si dovranno programmare con attenzione le corse, bisognerà ripensare anche gli orari della città per evitare congestione e traffico nelle ore di punta. Sarà fondamentale un continuo e attento monitoraggio, sia dei mezzi che delle stazioni, dove si dovranno introdurre controlli  per contingentare gli ingressi oltre a garantire una quotidiana sanificazione.

2. Rafforzare la sharing mobility. Le più efficienti alternative all’auto privata in città, per chi non vorrà prendere i mezzi pubblici, dovranno diventare tutti i mezzi in sharing: oltre alle auto (meglio elettriche), bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini. Il Comune può stringere accordi con le imprese per avere più mezzi e in più quartieri, a costi molto più contenuti. Serviranno risorse, ma il servizio potrà avere grande successo e in parte ripagarsi. In ogni caso saranno soldi ben spesi quelli per potenziare il servizio (con controllo, sanificazione e ridistribuzione dei mezzi nelle diverse ore e luoghi della città) perché avremo offerto mobilità sostenibile a buon mercato a milioni di cittadini.

3. Aiutare i cittadini a rottamare l’auto e scegliere la mobilità sostenibile. Le risorse ci sono e qui il Sindaco deve fare pressione sul Ministero dell’Ambiente che ha disposizoine i fondi del “Programma Buoni di mobilità” previsti dal decreto Clima approvato a dicembre scorso. Sono previsti 75 milioni per il 2020 e 180 milioni di euro per le annualità sucessive. Si tratta di 1.500 euro alle famiglie che rottamano una vecchia auto che non può più circolare (Euro3 o più inquinante) oppure 500 euro per un vecchio ciclomotore, per acquistare abbonamenti, e-bike e sharing mobility. Si potrebbe così subito dimezzare la spesa media per i trasporti per 250 mila famiglie italiane (3.500 euro all’anno secondo l’Istat).

4. Più smart working. L’esperienza di queste settimane ha dimostrato che il modo di lavorare può cambiare, riducendo spostamenti e organizzando riunioni a cui partecipare on-line, permettendo alle persone di sprecare meno tempo in auto o sui mezzi pubblici. Al Sindaco chiediamo di spingere questa prospettiva per riorganizzare il lavoro dell’amministrazione pubblica e di aiutare tutte le attività che scelgono di andare in questa direzione. Serviranno risorse, ma soprattutto idee nuove, ma esistono tutte le possibilità per premiare con vantaggi fiscali sia le aziende che i lavoratori che decideranno di puntare su soluzioni innovative di smart working e mobility management di comunità.

Le nostre città possano essere un fantastico banco di prova per dimostrare che si può cambiare il mondo in meglio, sperimentando le vie green verso nuovi modelli di sviluppo. Interveniamo subito sulle misure che hanno una valenza sanitaria e ambientale al tempo stesso, che diano risposte cioè alle regole imposte dal Covid19, ma si sappiano anche proporre soluzioni sostenibili che riducano le emissioni di gas serra e facilitino la vita e la mobilità delle persone. Con queste misure i lavoratori e le famiglie potranno muoversi da subito in maggiore sicurezza e libertà. Chiediamo quindi che l’amministrazione cittadina non si limiti all’ordinario, restituendoci la vecchia città.