La semplificazione amministrativa e lo snellimento delle procedure decisionali sono da sempre obiettivi dell’Amministrazione comunale, tanto più alla luce dell’emergenza sanitaria per il coronavirus, che va affrontata con una forte capacità di innovazione. Per queste ragioni il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha deciso di accelerare la decisione di sciogliere tre Istituzioni, riportando i servizi nella cornice organizzativa del Comune: l’Istituzione Educazione e Scuola (Ies) “Giovanni Sedioli”, l’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “Achille Ardigò e don Paolo Serra Zanetti” e l’Istituzione Biblioteche. Mentre la Ies e l’Istituzione per l’inclusione sociale saranno sciolte il primo luglio 2020, dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale delle relative delibere licenziate oggi dalla Giunta, per l’Istituzione Biblioteche lo scioglimento è programmato alla fine di settembre, al termine del percorso di trasformazione dell’assetto organizzativo da costruire insieme al personale delle biblioteche comunali.

“Governare una città – afferma il Sindaco, Virginio Merola – significa anche comprendere i cicli e i cambiamenti che intervengono negli anni e innovare gli assetti organizzativi per garantire i servizi e programmare investimenti rispondendo così alle nuove esigenze, soprattutto in questo periodo inedito nel quale l’emergenza sanitaria ci richiama a procedure più snelle”.
Le tre Istituzioni sono soggetti organizzativi costituiti in epoche diverse per rispondere soprattutto alla necessità di assumere personale, come nel caso della scuola (la Ies è nata nel 2014) e delle biblioteche (2008), e di promuovere politiche di welfare e reti di solidarietà, come nel caso dell’Istituzione per l’inclusione sociale, nata nel 2006. Oggi l’azione amministrativa e contabile delle istituzioni risulta soggetta a disposizioni via via più stringenti che, sotto il profilo contabile e fiscale, determinano per il Comune l’impiego di maggiori risorse.
“L’emergenza sanitaria ci impone di semplificare e innovare le procedure – conclude il Sindaco – e il superamento di queste tre istituzioni, che sono state indispensabili ma che oggi hanno esaurito il principale motivo della loro costituzione, va nella direzione di dare ancora maggiore incisività a politiche sociali, culturali ed educative che consideriamo fondamentali. Riportare queste attività all’interno del Comune consentirà una sinergia più efficace con gli altri servizi e ci permetterà una gestione più snella, rapida e innovativa. Desidero ringraziare tutti i componenti dei Consigli di Amministrazione delle istituzioni che in questi anni hanno lavorato a titolo gratuito con dedizione e impegno”.

Lo scioglimento delle Istituzioni, di cui si è già parlato in un primo incontro con le organizzazioni sindacali, non comporterà alcun cambiamento per il personale del Comune di Bologna che continuerà a essere assegnato agli stessi servizi. Cambia solo la cornice organizzativa che integrerà i servizi con il territorio e gli altri settori comunali.

Per quanto riguarda l’Istituzione Educazione e Scuola, i servizi rientreranno tra quelli gestiti dall’area Educazione, Istruzione e Nuove generazioni del Comune: nelle prossime settimane la nuova cornice organizzativa verrà illustrata ai rappresentanti del personale e a quelli dei genitori di bambini che frequentano i servizi educativi del Comune.

Per quanto riguarda l’Istituzione per l’inclusione sociale, i servizi rientreranno tra quelli gestiti dall’area Welfare e promozione del benessere della comunità: si darà continuità ai progetti relativi alla transizione abitativa insieme alle associazioni, negli alloggi ottenuti grazie al lascito di don Paolo Serra Zanetti; all’inserimento lavorativo e all’accesso ai beni di prima necessità con gli Empori solidali nell’ambito del Progetto Case Zanardi, alla promozione di reti solidali tra servizi sociali e terzi settore. Proseguirà la sua attività anche la Scuola Achille Ardigò.

Sulle biblioteche, la Giunta comunale ha approvato l’avvio di un percorso insieme al personale per superare la forma amministrativa dell’istituzione entro la fine di settembre 2020 e definire un assetto organizzativo che tenga conto delle diverse professionalità e competenze dei bibliotecari, di modalità innovative di erogazione del servizio per rispondere ai nuovi bisogni della comunità, potenziando la presenza delle biblioteche nei territori, l’utilizzo del digitale, la formazione continua, i processi di inclusione.